Dopo la presentazione dei personaggi e delle loro storie, i primi scontri e le prime vittime, Magico Vento, Daino Rosso e Cavallo Blu sono riusciti a radunare un buon numero di famiglie lakota delle Badlands.
Nel frattempo Farfalla e Faccia Sottile hanno raggiunto il grande accampamento degli outcast di Spezza-Ossa, per metterli in guardia. Scoprono però che c'è una motivazione dietro la rabbia degli Shoshoni. Gli outcast hanno compiuto numerose razzie nei confronti dei nemici, incuranti delle conseguenze per gli altri abitanti delle Badlands. Belva Sconosciuta ha avuto quindi terreno fertile nell'aizzare gli animi. Un altro elemento che non indirizza verso una conclusione pacifica del confronto.

Il grosso degli outcast non è all'accampamento impegnato in una delle loro scorribande. Con questo rapporto di forze i lakota non avrebbero possibilità, anche se tutti radunati. L'unica speranza risiede nel fatto che Magico vento è riuscito a catturare Belva Sconosciuta. Impossibilitato a farlo ragionare intende almeno utilizzarlo come ostaggio. Dopotutto è il fratello del capo degli Shoshoni: Lava Incandescente.

Si prepara così un sanguinoso confronto finale che ognuno dei personaggi affronterà in base alla sua indole.

Spirito della Notte combatte. Lo ha sempre fatto nella sua vita e, forse per la prima volta, capisce che non deve dimostrare nulla a chi come Magico Vento e gli akicita, non si fa influenzare dal colore della pelle.
I givani lakota imparano per la prima volta l'orrore di una vera battaglia.
Farfalla non riesce a comprendere, le pulsioni che costringono i maschi a massacrarsi fra di loro, ma è colpita e lusingata dall'abnegazione di Faccia Sottile nel proteggerla.
Toro Infuriato non fa altro che scatenare la sua naturale furia. Per una volta indirizzata verso un vero nemico. Motivato anche dal fatto che ora ha un bambino in più da difendere.
Faccia Sottile combatte per sé ma soprattutto per dimostrare il suo valore a Farfalla.
Gli Outcast combattono perché amano combattere, perché le Badlands apprtengono a loro e, almeno per una volta, per un nobile motivo. Riparare le conseguenze della loro condotta di vita.
Lava Incandescente pensa che una battaglia non si vince su un tappeto di morti. Comprende che è più onorevole per il suo dovere di capo rifiutare uno scontro che insanguinerebbe non solo il nemico, ma anche la sua gente.

Invece due dei protagonisti Belva Sconosciuta e Costola d'Orso non riescono o, forse non vogliono, a riscattarsi e a imparare a vivere.
Belva Sconosciuta ha un unico desiderio: presentarsi a Crook come un grande condottiero, anche se tutti i suoi amici deovessero cadere. Un bravo generale che costruisce le sue fortune sulla carne da cannone. Pagherà con la vita e la sua morte porrà fine alla guerra.
Costola d'Orso, precipita nell'abisso della sua vigliaccheria. Viene riconosciuto da Magico Vento come i padre di Luna Nera e, pur di non affrontare le sue responsabilità, non esita ad uccidere il secondo suocero, Lupo Nero e a cercare di manipolare Belva Sconosciuta per provocare la morte di MV e Spirito della Notte. Eppure proprio quest'ultimo gli aveva consigliato di combattere e farsi onore: l'onore in battaglia avrebbe forse mitigato, se non cancellato le sue colpe precedenti. Ma ci vuole più coraggio a combattere un nemico concreto e rischiare di morire o farsi carico quotidianamente delle proprie responsabilità verso le persone che ci amano e che dipendono da noi? Costola d'Orso si dimostrerà un vigliacco fino alla fine.

Inserito nelle reali vicende storiche, questo episodio immaginario ci invita comunque a riflettere su scenari che si ripropongono quotidianamente nel cammino dell'umanità. A che serve un trattato di pace violato unilateralmente dal firmatario più forte e organizzato? Come può una comunità divisa, il cui capo non risce a controllare bande di rivolltosi e violenti, le cui azioni sanguinarie offrono il fianco a rappresaglie generalizzate, contrastare la violazione delle proprie terre? In ogni fazione c'è sempre qualcuno al quale fa comodo la guerra. Purtroppo questi pochi determinano spesso il corso degli eventi e solo una volontà compatta e comune può contrastarli.

Vittorio Sossi