Odissea Americana

Un manipolo di uomini sfida l'ignoto: un'impresa disperata dalla quale pochi usciranno vivi...

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Blizzard Gazette N° 87

Una nuova Odissea
di Robert Short
"Un' impresa disperata"

Questo è il resoconto del viaggio lungo il fiume Tallapoosa dalla piccola cittadina di Meadow fino al lago Misty Lake , in un territorio sconosciuto dal quale nessuno aveva mai fatto ritorno.
Tutti i temerari partiti dalla cittadina, ultimo avamposto della regione fortemente voluto e abilmente gestito, tranne qualche problemino ecologico, dal sindaco Mortimer Rothman , non avevano mai fatto ritorno; si vociferava di strane creature e di una natura particolarmente ostile.
Fu così che quando il direttore della Tutti Frutti company Homerus J. Bannington , volle provare il brivido dell'avventura per rinvigorire l'estro epico sopito ormai da generazioni, organizzò una spedizione sul fiume, Zagor venne coinvolto per rendere più sicuro il viaggio dell'avventato esploratore.
Una sfida all'ignoto, il confronto con un territorio inesplorato, la generosità spinsero lo Spirito con la Scure, e il malcapitato Cico in una delle sue più avvincenti e pericolose escursioni nella natura ancora selvaggia del Nord America.

Blizzard Gazette N° 88

Il racconto di Homerus J. Bannington - prima parte
di Robert Short
"Meadow"

il piccolo porto fluviale di Meadow Incontrai Zagor e il suo buffo compagno a Meadow grazie alla mediazione del sindaco Rothman che temeva la fama sinistra che una nuova disgrazia avrebbe sicuramente alimentato.
Nessuno di quelli che avevano tentato prima di noi aveva mai raggiunto la destinazione e di ogni missione si erano perse completamente le tracce.
Io avevo accettato di buon grado: l'idea di viaggiare a fianco di un uomo che era considerato una leggenda al pari dei grandi miti dell'antichità mi galvanizzava. Purtroppo non diedi ascolto ai suoi ammonimenti: aimè non potevo certo immaginare che la mia folle ambizione avrebbe richiesto un così doloroso contributo di sangue.
Avevo assoldato quattro uomini esperti: Frisco Kid , il fuochista Tattoo , il battelliere Walter e il capitano Moreland e nessuno di essi tornò indietro.
Avevo acquistato un'imbarcazione alla quale avevo dato il nome beneaugurante di Athena la dea che guidò Ulisse nelle sue peregrinazioni dopo l'assedio di Troia.
Partii da Meadow pieno di speranze e ancora oggi soffro per il rimorso di quei coraggiosi che hanno perso la vita.


"le rapide"

i gorghi sul tallapoosa Ero molto deluso dalla prima parte del viaggio; sembrava di essere nel giardino pubblico della mia città, New Haven , e certo il mio già ristretto estro poetico non veniva alimentato da quella che ormai stavo considerando una gita domenicale, quando il fiume d'improvviso ci rivelò la sua natura malvagia.
Dapprima delle rapide con dislivelli sempre più alti che mettevano a dura prova la perizia dell'equipaggio e poi gorghi improvvisi, minacciosi, enormi come bocche fameliche bramose di inghiottirci. Ci salvammo per un disperato colpo di timone grazie all'abilità del capitano.
La natura del luogo si era finalmente rivelata a noi.


"la pianta carnivora"

la pianta carnivora sceglie il boccone sbagliato Purtroppo quelle insidie naturali che avevano messo a dura prova il nostro scafo si rivelarono ben poca cosa in confronto ai pericoli che ancora dovevamo affrontare. Ci eravamo appena fermati a controllare la solidità della chiglia e rifocillarci con un po' di carne che venimmo assaliti nuovamente da quel posto maledetto. il simpatico amco di Zagor ci aveva fatto notare la presenza di una singolare pianta carnivora, di quelle che vivono nei paesi tropicali e tutti eravamo lì piacevolmente incuriositi ignari della minaccia che stava covando sotto i nostri piedi.
Quel virgulto all'apparenza innocuo che si stava nutrendo con il pasto di Cico non era altro che una propaggine minima di un essere vegetale mostruoso che aveva ormai avvinto il battello. Ancora una volta ci salvammo senza perdite grazie agli sforzi di tutti, ma soprattutto alla furia di Zagor .

Blizzard Gazette n° 89

Il racconto di Homerus J. Bannington - seconda parte
di Robert Short
"Il popolo delle scimmie"

un membro della tribù mostra come si usa veramente un fucile La notte successiva, senza tregua, ci fu il primo evento luttuoso. Frisco Kid fu rapito da una tribù di scimmie antropomorfe dotate di una organizzazione sociale e una aggressività omicida pari solo a quella dell'uomo.
Erano in grado di usare utensili e erano armate di clave che nelle loro mani e con la loro forza erano micidiali quanto i nostri fucili.
Le inseguimmo fino al loro covo un anfiteatro nella roccia nel quale consumavano i loro riti crudeli. Il loro capo uccise il ragazzo in un duello impari e fummo ben presto circondati senza speranza di fuga: poco dopo anche Tattoo perse la vita.
A quello che seguì stento ancora a credere. Zagor , affrontò la scimmia dominante come Ercole l'idra e la sconfisse dopo un duello interminabile.
Riuscimmo a raggiungere l'imbarcazione e a sottrarci alla furia dei primati per un soffio.


"natura ostile"

la roccia perde stabilità e frana sui nostri amici La morte di Walter ci colse di sorpresa. Ci eravamo accampati in un' ansa del fiume tranquilla, spoglia, con insoliti pinnacoli rocciosi e un piccolo sfiatatoio sullo sfondo dal quale usciva un pennacchio di fumo giallastro. Nonostante la particolare natura del luogo niente lasciava presagire alcuna minaccia.
Dormimmo.
Il mattino mentre prendevamo il caffè e ci accingevamo a salpare la situazione precipitò. Il piccolo sfiatatotio iniziò ad eruttare un denso liquido giallastro innocuo per noi ma con la proprietà di stimolare l'nnalzamento repentino dei picchi rocciosi raggiunta una altezza massima perdevano stabilità e iniziavano a rovinarci addosso. Walter rimase sepolto sotto uno di essi e la Athena subì danni irreparabili.


"Misty Lake"

le allucinazioni sul lagoL'ultima parte del viaggio fu allucinante.
Eravamo in quattro su una zattera. All'inizio sia Moreland che Zagor erano fiduciosi in quanto avevano calcolato che il lago in linea d'aria doveva essere vicino; ma l'anima malvagia di quel fiume maledetto stava ancora attendendo di giocare le sue carte migliori.
Le sponde si innalzarono in due alte pareti rocciose, lisce come specchi che non consentivano approdi e riflettevano, abbacinanti, la luce del sole. Passammo nella gola quasi due giorni sfiniti dalla veglia notturna e prosciugati di ogni energia dal sole implacabile.
Il lago ci si presentò come un miraggio; tutto sembrava finito ma il fiume voleva ancora il suo ultimo tributo di sangue.
Si levò impalpabile e poi sempre più impenetrabile una nebbia violacea che ci avvolse e ci imprigionò. D'improvviso cominciarono le visioni. Le immagini delle persone a noi più care si proiettavano sulla coltre nebbiosa, che probabilmente esercitava un qualche effetto allucinogeno, e ci chiamavano per trascinarci negli abissi della dolce acqua del lago.
Moreland fu inghiottito nel nulla e solo la forza d'animo di Zagor impedì anche a me e a Cico di soccombere. Fummo raccolti dai soldati del forte, noi salvi e gli altri compagni per sempre persi in quella landa maledetta in virtù della mia folle ambizione

blizzard gazette witnesses

solo viaggi organizzati
di robert short
"la testimonianza di Cico"

Cayetano Lopez Y Martinez... La prossima volta solo viaggi organizzati caramba y carambita. Questa era proprio la volta buona per non seguire Zagor in un'altra di quelle folli imprese...
Però non avevo molta scelta. Avevo incontrato Trampy e la situazione si era fatta un pochino pesante per me a Meadow.
Comunque dai topi li avevamo liberati no? Ma questa è un'altra storia...
Cosa ricordo del viaggio? Poco per fortuna. Solo quei fagioli lessi e quella pianta.
Ma se anche le piante iniziano a mangiare lo spezzatino dove andremo a finire?

blizzard gazette witnesses

Tre domande
di robert short
"Rubiamo ancora un po' di tempo a Homerus"

Homerus J BanningtonLei ha conosciuto Zagor: che impressione le ha fatto?

Zagor penso sia la persona che tutti quelli appassionati di epica come me desiderano incontrare. In lui sono incarnate tutte le virtù degli eroi dei poemi omerici. La forza, l'agilità, l'astuzia; ma soprattutto la generosità e lo sprezzo del pericolo. Un uomo eccezionale, un Titano, un semidio... Mi resta molto difficile credere alle voci sulla sua morte.

Signor Bannington, tenterebbe di nuovo un'impresa del genere?

Mai. Per tre motivi.
Primo: le vite perse sull'altare della mia folle ambizione.
Secondo: ho capito che la mia ambizione aveva la base su un talento inesistente
Terzo: sono invecchiato di dieci anni nel corso di quella sfortunata spedizione e preferisco stare qui calmo a cmmercializzare le mie marmellate...

La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?

La vita non è un sogno caro amico mio. La mia vita, almeno, è questo vasetto di marmellata con su scritto:

nel cammino della vita non esiston giorni brutti quando intingi le tue dita nel vasetto tutti frutti
Comunque di notte sogno il vate Omero che mi declama i suoi versi e questo un po' mi aiuta a vivere meglio!

testimonianze
il parere di
Cico
Homerus J. Bannington
in altre pagine
Nuova Vita: la seconda odissea
Terra Maledetta: la terza(?) odissea
Odissea Americana di
disegni Gallieno
Ferri
storia Guido
Nolitta
Odissea Americana
scheda Vittorio
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