Leucemia, nuove speranze dalla ricerca. Una molecola denuncerà le cellule malate
La scoperta consentirà di "uccidere" i tumori senza danneggiare i tessuti sani
dal quotidiano Ultime Notizie. mercoledì 22 dicembre 1999
GENOVA. Il San Martino di Genova chiude questo fine millennio con una speranza in più per i malati di leucemia. Il professor Lorenzo Moretta, direttore del laboratorio di immunologia dell'Istituto tumori, e Andrea Bacigalupo, ricercatore del centro trapianti di midollo osseo del San Martino, hanno identificato una nuova molecola "segnale" delle cellule tumorali.
“ Un laboratorio al S. Martino di Genova „
La struttura, tecnicamente nota come recettore p75, è espressa esclusivamente dai globuli bianchi malati. Il recettore p75, quindi, funziona come una specie di evidenziatore, rendendo così distinguibili i linfociti malati da quelli sani. Con l'aiuto di topini di laboratorio, i due ricercatori sono riusciti ad ottenere l'anticorpo monoclonale specifico per questo recettore.
Grazie a questo anticorpo, che possiamo immaginare come una struttura "cucita" su misura per il recettore, oggi i ricercatori possono agire su questo tipo di cellule tumorali e riuscire ad ucciderle e a bloccarne la replicazione. La moltiplicazione incontrollata, caratteristica principale e anche più nociva dei tumori, è quella che provoca la diffusione nell'organismo di masse cellulari maligne, le metastasi. p75 è il recettore cellulare in grado di inibire l'adesione delle cellule malate e quindi anche la formazione delle metastasi
Una malattia sempre più curabile
Fino a poco tempo fa la leucemia portava alla morte nel 100 per cento dei casi. Oggi una percentuale sempre più alta di pazienti riesce a venir fuori definitivamente dalle forme di leucemia acuta, mentre per chi soffre delle forme croniche le prospettive di vita sono molto migliorate.
In un futuro prossimo si spera di poter mettere a punto una chemioterapia specifica per ogni forma. La ricerca clinica, da cinque anni, punta soprattutto sulla genetica.
È stato identificato il difetto genetico che sta alla base della malattia: ora si cerca di eliminarlo.
Per quanto riguarda i trapianti, quelli da donatore non consanguineo stanno diventando sempre più una realtà terapeutica. A Genova è stata istituita la sede del Registro Italiano donatori di midollo osseo: i donatori, volontari, sono fino ad oggi 130mila.
In Italia 35 persone su un milione soffrono di leucemia mieloide e ogni anno si registrano 2mila nuovi casi.