Arriva dagli squali l'ultima cura anticancro
I risultati della ricerca scientifica sono stati pubblicati sulla rivista statunitense "Cancer Research"
Dal quotidiano Ultime Notizie. mercoledì 15 luglio 1998
WASHINGTON D. C. Il I° Luglio sono stati pubblicati su Cancer Research, autorevole rivista americana che si occupa di ricerca oncologica, i risultati della sperimentazione clinica (fase I) di una nuova molecola antitumorale. La squalamina, è questo il nome del nuovo principio farmacologico, è una molecola di origine naturale che viene ricavata dagli squali ed è un aminosterolo, possiede cioè una configurazione strutturale molto vicina a quella del colesterolo. Questa sostanza è nota dal 1992 e studi preclinici, in modelli animali, già da tempo ne testimoniano la capacità di inibire la crescita di tumori mammari e polmonari oltre alla proprietà di ostacolare il diffondersi di metastasi.
Nella foto, la squalamina
La fase I di sperimentazione clinica è iniziata a Dicembre 1997 in Texas e a Washington D. C., le ricerche sono promosse da un'importante azienda farmaceutica che esorta ad usare molta prudenza sia nel pubblicizzare la notizia che nel riporre eccessive speranze nel farmaco che comunque potrebbe mostrare risultati diversi da quelli anticipati. La squalamina impedisce la formazione di nuovi vasi sanguigni e poiché per crescere i tumori necessitano di un continuo apporto di sangue, impedire la formazione di nuovi capillari vuol dire impedire al tumore di crescere e di metastatizzare.
“ la squalamina impedisce la formazione di nuovi vasi „
Questa molecola agisce direttamente sulle cellule che rivestono le nostre vene e arterie (cellule endoteliali), impedendo a queste di formare nuovi vasi; non solo, sembra infatti che l'azione di questa molecola sia selettiva, inibisce cioè la crescita delle sole cellule endoteliali e non di altri tipi di cellule; quest'ultimo dato è ricavato per ora solo da studi in vitro, ma è di fondamentale importanza confermarlo anche in vivo per l'eventuale applicazione terapeutica.
I risultati pubblicati su Cancer Research indicano nel topo una riduzione del 75% sulla crescita di un glioma, un tipo di tumore del nostro sistema nervoso. La squalamina, quindi, potrebbe essere veramente la molecola capace di bloccare la vascolarizzazione dei tumori che molto difficilmente potranno sviluppare resistenza verso questo nuovo farmaco in quanto il suo bersaglio non sono le cellule tumorali ma le cellule dell'endotelio.