due nuovi satelliti per plutone
Hubble scopre due nuove lune attorno al pianeta più estremo del sistema solare
24 novembre 2005
Due nuovi signori, dal nome misterioso, ma anche astronomicamente prevedibile, P1 e P2, viaggiano puntuali e regolari nei cieli ai confini della nostra galassia, sono i due nuovi satelliti di Plutone, entrambi convenzionalmente indicati S/2005. Queste due lune impreviste e molto lontane e, forse anche per questo, ancor più affascinanti, ribaltano alla grande la tendenza scientifica che negli ultimi anni voleva ridimensionare il IX pianeta, Plutone, ad un semplice grande asteroide.
Il declassamento che avrebbe rivoluzionato tutti i più tradizionali libri di testo, e con essi anche la cantinelante certezza con cui gli alunni più piccoli sciorinano da sempre con imperturbabile enfasi i nomi dei nove pianeti del nostro sistema solare, è prova evidente della lacunosa conoscenza che abbiamo in materia. Un passaggio di categoria, da pianeta ad asteroide, non solo immeritato ma anche frettoloso.
Del resto Plutone, il più moderno dei nostri pianeti (è stato scoperto solo nel 1930) si trova a tre miliardi di miglia dal Sole oltre la fascia di Kuiper, un punto astronomico difficilmente raggiungibile dai più potenti telescopi e dalle tecnologiche navicelle che si sono avvicendate nel corso di questi ultimi anni alla scoperta dello spazio stellare.
Ma torniamo a P1 e P2. La notizia della loro esistenza ci arriva oggi, beh diciamo oramai più di un mese fa, grazie alle foto scattate quest'anno a maggio, il 15 e il 18, dal telescopio Hubble. Non si tratta ovviamente di reperti scientifici definitivi ma sono comunque sufficientemente chiari per ipotizzare una concreta e periodica traettoria di P1 e P2 intorno al pianeta misterioso.
In base alle foto gli scienziati sono riusciti a ipotizzare che con molta probabilità i due nuovi satelliti si muovono in senso antiorario e che entrambi hanno una traettoria ellissoide, un moto diverso e contrario da quello di Caronte che, per ora, unico e incontrastato satellite di Plutone, gira radioso intorno ad esso.
Caronte, scoperto da un rilevamento fatto alla fine degli anni '60, volteggia infatti intorno al pianeta delle tenebre con un'orbita perfettamente circolare mantenendosi, al di qua e al di là del confine planetario del nostro sistema solare, sempre coplanare.
fonte NASA
traduzione testo: Hubble indentifica due nuovi satelliti candidati
orbitanti verosimilmente nello stesso piano
della luna di Plutone Caronte.
I diametri stimati per i due oggetti scoperti sono 40 e 125 miglia.
La distanza media da Plutone
è stimata attorno alle 27000 miglia.
Grazie poi a misurazioni fatte sulle foto, i tecnici hanno visto che la luminosità di P1 e P2 sembra essere decisamente meno brillante di quella di Caronte. Hubble continua intanto il suo lavoro di esplorazione per conto dell' Esa e della Nasa e se tutto procede al meglio, il prossimo febbraio, quando il tecnologico "spione" si verrà a trovare di nuovo in opportuna traettoria, potremmo disporre di qualche nuovo dato aggiuntivo se sono effettivamente due nuove lune di plutone e sulla presunta orbita.
Per ora queste dunque le poche novità. La notizia è però comunque degna di nota non solo perché come già detto accantona l'idea del declassamento di Plutone ma anche perché quando e se sarà verificata, finanziamenti permettendo, si potranno aggiungere note conoscitive più complete sulla natura del pianeta più lontano e sul suo sistema.
se osservato da una delle 2 possibili nuove lune
il disco più grande al centro è Plutone, quello alla sua destra è Caronte.
Il punto all'estrema sinistra rappresenta
l'altro possibile satellite candidato. fonte NASA
realizzata da G. Bacon (STscI)
La missione americana che prossimamente verificherà l'attendibilità delle foto scattate a maggio, si chiamerà "New Horizon" ed è prevista per il 2006, con arrivo nel 2015. Ancora , quindi, un'altra decina d'anni per qualsiasi speculazione definitiva in merito, nel frattempo però grazie a queste foto i libri di testo possono essere ancora astronomicamente corretti e gli alunni possono con rinfrancata tranquillità continuare a sciorinare i nove nomi per mantenere alte le loro performances di geografia astronomica.