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TORINO COMICS 2009 - 15esimo salone e mostra mercato del fumetto
TORINO - Lingotto Fiere - Via Nizza 280, PADIGLIONE 1
QUANDO: dal 17 al 19 aprile 2009
ORARIO: 9:30 - 19:30
BIGLIETTO SALONE: Biglietto intero 8.00 euro
Ridotto 6.00 euro
abbonamento 3 giorni 17,00 euro
VEDI ANCHE: PREMIO PIETRO MICCIA 2009
VEDI ANCHE: PROGRAMMA COMPLETO INCONTRI
VEDI ANCHE: COMUNICATO STAMPA
INFORMAZIONI DAL SITO UFFICIALE (link a fondo pagina)
GLI AUTORI OSPITI
Alessandro Barbucci
Qual è il più grande riconoscimento per un artista dei comics? Un premio prestigioso? La partecipazione a una fiera del calibro di Angoulême, con l'occasione di scambiare due chiacchiere e ottenere elogi per il proprio lavoro da Moebius in persona? Un lavoro presso Marvel Comics commissionato dall'editor degli editor Joe Quesada?
Sebbene prospettive di questo genere siano decisamente appetibili, crediamo umilmente che la vera affermazione pubblica di un talento passi per altre vie, potremmo dire linguistiche.
In parole povere: quando un autore vede il suo nome associato a uno stile ben preciso, significa che ormai ha fatto scuola. Non stupisce leggere di disegni "jacovittiani" o di personaggi "alla Silver", perché consideriamo sia Benito Jacovitti che Guido "Silver" Silvestri due affermati maestri del fumetto italiano. Appartiene a tempi recenti la comparsa, tra appassionati e addetti ai lavori, del termine "barbucciano", facendo riferimento a quella commistione di scuola Disney, manga e BD francese, di una freschezza e dinamicità inimitabili, di cui Alessandro Barbucci è uno degli esponenti di maggior rilievo a livello internazionale.
Si tratta di un traguardo non da poco per un artista trentacinquenne, divenuto celebre per le sue opere negli ultimi anni. Dopo un apprendistato in casa Disney e l'incontro con la compagna di avventure editoriali Barbara Canepa, il suo primo successo al fianco di quest'ultima è la creazione, da un'idea di Elisabetta Gnone, del successo mondiale W.I.T.C.H. Barbucci non si siede sugli allori e contribuisce a genesi e affermazioni di altri due titoli di culto: in coppia con la Canepa il fantascientifico Sky Doll, bestseller sia in Francia che in Usa; su testi di Katja Centomo e Francesco Artibani, e sempre a fianco di Barbara Canepa sul fronte visivo, Monster Allergy, serie a fumetti divenuta serie animata e icona pop per le generazioni più giovani (basti dire che i suoi protagonisti sono approdati sui barattoli della Nutella, soliti ospitare eroi come Asterix o Bugs Bunny).
Oggi Barbucci tiene un blog internazionale e vive in Spagna. Ma dello stivale che gli ha dato i natali si ricorda ancora? Vi torna ogni tanto, come in occasione di Torino Comics 2009, quando incontrerà e disegnerà per i suoi fidati lettori.
Barbara Canepa
Barbara Canepa a Torino Comics & Games 2009
In Francia, il paese delle meraviglie per il fumetto, tutto è possibile, anche che vengano stravolti i ruoli tradizionali di disegnatore e sceneggiatore. La terra oltre le Alpi ha avuto un ruolo notevole nel farci scoprire gli autori completi, ma un volume di grandi dimensioni, opera di un'unica persona, richiede un lungo tempo di realizzazione.
Una efficace alternativa si è affermata negli ultimi anni grazie a due autori orgogliosamente italiani, che hanno fatto fortuna in Francia e da lì in tutto il mondo: Barbara Canepa e Alessandro Barbucci. La prima si occupa di scrittura e colori, il secondo del disegno. Questo tipo di suddivisione del lavoro è talmente efficace da aver già trovato emuli, come Francesca Mengozzi e Giovanni Marcora, autori di Kill the Granny. La narrazione per immagini richiede infatti già in fase di scrittura una particolare consapevolezza del lato visivo, e autori come Barbara Canepa, competenti anche nel campo del disegno, sono in grado di dare al risultato finale una marcia in più.
Lo storytelling di Barbara Canepa, di origine ligure ma oggi residente in Francia, si è affinato lungo gli anni a partire dalla seconda metà degli anni Novanta e i primi lavori in casa Disney. Il botto, in squadra con Alessandro Barbucci, è stato con la creazione di W.I.T.C.H., progetto nel quale hanno saputo sfoggiare una grandissima abilità nella caratterizzazione sia narrativa che visuale. Seguono altri due successi del calibro di Monster Allergy, che nato a fumetti ha trovato la sua forma ideale come serie animata, e Sky Doll, premiatissima serie di volumi che è riuscita a sfondare anche in Usa, un mercato non facile per i fumetti che non appartengono allo stile Marvel/DC.
Oggi Barbara Canepa prosegue il suo lavoro come autrice, anche al di fuori della collaborazione con Barbucci, ed è cocuratrice della collana Collection Métamorphose per l'editrice Soleil. Ritorna in Italia in occasione di Torino Comics & Games per presentare, insieme ad Alessandro Barbucci, il nuovo Sky Doll - Lacrima Christi.
Gabriele Dell'Otto, il disegnatore dei blockbuster
Una flotta di aerei da guerra americani che si alza in volo nell'Independence Day, per affrontare le astronavi degli alieni invasori giunti dallo spazio.
L'imponente Titanic che affonda lentamente, tra la disperazione dei passeggeri e i frenetici tentativi di sopravvivere.
Spider-Man che salva i passeggeri di un treno in corsa verso un burrone, aggrappandosi con le ragnatele ai palazzi circostanti e frenando la vettura con il suo stesso corpo.
Tutte queste scene hanno in comune la grande spettacolarità, che le rendono caratteristica dei più amati film americani degli ultimi anni. Pellicole ad alto tasso di adrenalina ed effetti speciali, tributate da un grande incasso ai botteghini e definite "blockbuster". Non è un caso che l'ultimo esempio provenga da Spider-Man 2, secondo capitolo delle avventure del supereroe nato nei fumetti di casa Marvel: sono proprio questi personaggi a fornire oggi materia prima per molti dei film più ricchi di azione e spettacolarità.
E spettacolare è anche l'arte di Gabriele Dell'Otto, uno dei più grandi talenti italiani del fumetto, che non a caso ha trovato la via dell'affermazione internazionale nel mondo dei comics disegnando proprio per il colosso statunitense Marvel.
Professionista dal '98, il suo esordio a stelle strisce è del 2005, con la miniserie Secret War scritta da Brian Michael Bendis; da allora non si contano le copertine, illustrazioni e progetti legati a Spider-Man e agli altri supereroi.
Ma Gabriele Dell'Otto è anche un efficace pittore di mondi oscuri, come quelli dell'horror e delle fiabe, ritratte nel volume Tales, presentato nel 2007 in occasione della sua prima visita a Torino Comics come ospite d'onore. Due anni fa ci chiedevamo se il destino di Gabriele avrebbe rischiato di essere quello di "profeta fuor di patria".
Invece la notorietà è giunta per lui anche in Italia, grazie al talento straordinario con cui sa dar vita sulla carta alle vicende dei supereroi, nonché alle dinamiche copertine per gli albi della serie David Murphy 911 edita da Panini Comics. Il 2009 vede ritornare Gabriele Dell'Otto come uno dei protagonisti della fiera subalpina del fumetto.
Per brevità chiamato Frezz
Il Novecento e i mass media hanno fatto perdere il significato alla parola artista. Mentre in origine - e pensiamo a periodi storici come il nostro Rinascimento - potevano fregiarsi dell'appellativo di Artista solo personalità di indubbio valore come Leonardo Da Vinci, oggi si tende ad abusare della parola concedendola a chiunque abbia a che fare con mestieri creativi. Forse la colpa è anche dell'inglese, che per convenzione linguistica chiama "artist" tutti i disegnatori di fumetti. Ma c'è differenza tra un valido illustratore, per bravo che sia, e qualcuno in grado di far danzare le proprie mani su una qualsiasi superficie, con qualsiasi strumento, matita, pennello o penna (oppure le sole dita), e in pochi attimi far comparire sulla superficie citata un'immagine in grado di trasmettere a chi guarda un'immediata emozione.
Chi appartiene a questa categoria è decisamente un artista. E se qualcuno ha visto Massimiliano Frezzato in azione a una fiera del fumetto, intento a realizzare dediche in pieno estro da demiurgo, non ha dubbio che lui appartenga alla categoria. Ma a differenza di De Gregori, "per brevità chiamato artista", se con Frezzato si tira in ballo la brevità, il nome di battaglia è senza dubbio "Frezz". Uno dei più immaginativi talenti del fumetto italiano, amatissimo anche nella patria delle nuvolette, la Francia, sarà graditissimo ospite a Torino Comics & Games 2009 in tutto il suo genio e sregolatezza. Come non aspettarsi qualcosa di straordinario?
EDUARDO RISSO
Eduardo Risso nasce a Leones nel 1959 in Argentina. Esordisce giovanissimo nel mondo del fumetto. Nel 1982, la casa editrice Columbia gli offre di disegnare l'adattamento a fumetti del film Firefox - Volpe di fuoco, diretto e interpretato da Clint Eastwood. Da quel momento il percorso professionale di Eduardo Risso è stupefacente, sia per la sua disinvoltura nel disegno sia per la qualità del suo lavoro. Perfeziona il suo disegno in bianco e nero, creando un suo tratto personale e una profondità di campo rara per un giovane autore.
Realizza diverse opere in collaborazione con lo scomparso sceneggiatore argentino Ricardo Barreiro, come Parque Chas, pubblicata sulla rivista Fierro (in Italia da 001 Edizioni) e Cain.
Il suo nome comincia a valicare le frontiere nel momento in cui gli editori francesi si interessano al suo lavoro. Così, nel 1989 illustra diversi albi della serie Fulù, per la rivista Vécu di Glénat, su sceneggiature di Carlos Trillo. Entrambi avevano già collaborato insieme nella serie fantasy I misteri della luna rossa, in cui Risso si era avvicinato magistralmente a un genere che aveva affrontato poche volte ?no ad allora. La felice collaborazione prosegue con Simon, una avventura americana e VampireBoy.
La sua carriera di disegnatore di successo prosegue in Francia e in Italia con titoli come Chicanos e Video noir. Nel 1997 inizia a lavorare per la Dark Horse con alcune storie per la collana Aliens, tra queste Aliens: Fantasma e Aliens: Resurrezione, adattamento del ?lm di Jean-Pierre Jeunet.
Poco dopo, nel 1998, arriva la sua grande occasione con la serie di quattro numeri Jonny Double, scritta da Brian Azzarello, per la linea Vertigo della DC Comics. Risso trova nello sceneggiatore americano un ottimo compagno e tornano a lavorare insieme per svelarci le nere anime umane nella loro serie 100 Bullets. La serie rinnova il genere poliziesco nel fumetto, mostrando come pochi hanno saputo fare il lato oscuro della vita di strada e delle guerre delle bande negli Stati Uniti.
Negli ultimi tempi la coppia ha realizzato anche uno story arc di sei numeri, all'interno della serie di Batman, ristampata in Batman: Broken city, una saga in cui Eduardo Risso riconosceva di essersi ispirato alla grande opera di Frank Miller e David Mazzucchelli, Batman: Anno Uno, per mostrare il mondo oscuro di Gotham City.
Eduardo Risso ha vinto quattro premi Eisner per 100 Bullets: nel 2001 come miglior storia a puntate (con Brian Azzarello); due nel 2002 e 2004 come miglior serie regolare (con Azzarello); e nel 2002 come miglior artista.
E visto che io amo particolarmente Wolverine, eccovi 3 versioni dell'artigliato canadese dei tre autori citati sopra. Cliccate sulle immagini per ingrandirle
Wolverine By Dell'Otto |
Wolverine By Frezzato |
Wolverine By Risso |
VOLANTINO in PDF, completo di espositori e programma dal sito AFNEWS