I pianeti del sistema solare - Marte - Mars
La conquista di Marte. le nuove missioni
inserita il 21-04-2005
Marte - storia delle esplorazioni
Gli anni '90 e la ripresa delle esplorazioni
Le missioni Viking, coronate da un completo successo, curiosamente sembrarono arrestare la sete di conoscenza delle due superpotenze per il pianeta rosso. L'aspetto di Marte non era quello sognato da generazioni di scienziati, astronomi e romanzieri.
Negli anni '80 gli americani abbandonarono quasi completamente le esplorazioni dei pianeti e ripresero solo nel 1989 con la missione Magellano verso Venere e Galileo verso Giove.
I sovietici invece, particolarmente attivi, concentrarono i loro sforzi sullo studio di Venere, missioni Venera da 13 a 16 (1981-1983) e con missioni combinate verso Venere e verso la cometa di Halley: Vega1 e Vega2.
Il successo e i risultati soddisfacenti li stimolarono a riprendere le esplorazioni di Marte e dei suoi due satelliti.
Le ultime missioni spaziali sovietiche
fonte N.A.S.A.
- il primo gruppo riguardava Marte e il suo satellite: studio della superficie e atmosfera del pianeta e della composizione della superficie del satellite.
- il secondo gruppo comprendeva l'analisi dello spazio interplanetario e osservazioni del sole.
Phobos 1 interruppe i contatti prima di fornire dati utili. Phobos 2 invece riuscì nella raccolta dei dati ma fallì nel rilascio di due piccole stazioni sulla superficie del satellite.
L'Unione Sovietica si dissolse tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90. L'ultima missione su Marte, l'ultima in definitiva dell'ex-impero sovietico, fu quindi approntata dalla sola Russia. Era una missione ambiziosa nella quale la Russia cercò di coinvolgere altre nazioni nello sviluppo delle strumentazioni.
MARS 96 avrebbe dovuto raccogliere un insieme di apparecchiature in grado di sviscerare ogni aspetto possibile del pianeta rosso, fino alla sua evoluzione. Nel progetto iniiziale erano previsti infatti una stazione orbitante, moduli di atterraggio, due penetratori in grado di perforare la crosta del pianeta, un pallone orbitante e un veicolo mobile. Ma il progetto era troppo ambizioso e la Russia attraversava un diffficle periodo di crisi politica ed economica, tanto che, dopo una serie di ridimensionamenti, MARS 96 fu comunque lanciato il 16 novembre del 1996, ma non riuscì neanche a sfuggire all'attrazione gravitazionale terrestre. Quest'ultimo fallimento segnò la fine dell'avventura sovietica nel sistema solare.
Le missioni americane degli ultimi anni
Ben diverso fu il cammino degli americani.
Dopo un primo fallimento con il lancio di MARS OBSERVER, lanciato nel 1992 e perso proprio nel momento dell'inserzione in orbita marziana, gli americani ripensarono il modo di affrontare il problema. Piuttosto che concentrare in una singola missione diversi tipi di sonde e una gran quantità di strumentazione scientifica, adottarono un piano pluriennale; un vero e proprio programma di una serie di approcci differenziati a costo e rischio ridotto, in grado di svolgere pochi compiti in un ambito ristretto.
Primo progetto fu il Mars Global Surveyor (MGS) lanciato il 7 novembre 1996. Stazione che si inserì correttamente in un'orbita molto ravvicinata nel settembre 1997. Da questo vantaggioso punto di vista lo MGS ha permesso di costruire una dettagliatissima mappa della superficie e della topografia del pianeta, misurare l'entità del campo gravitazionale e magnetico, e segnalare la presenza di acqua ghiacciata e segni inequivocabili della passata presenza di acqua allo stato liquido. MGS è ancora in funzione oggi.
fonte N.A.S.A.
La stazione fissa nel frattempo approfondiva l'analisi atmosferica e meteorologica del pianeta in previsione di future missioni.
fonte N.A.S.A.
Gli scopi scientifici delle due sonde mirano a stabilire definitivamente i parametri geologi e climatici del pianeta, fra questi è fondamentale determinare l'entità delle riserve di acqua, per consentire un futuro approccio diretto umano allo studio di Marte. Sono suddivisi in 7 campi:
fonte N.A.S.A.
2) determinare la distribuzione e composizione di minerali, rocce e suolo attorno ai siti di atterraggio
3) determinare quali processi geologici hanno modellato il terreno e ne hanno influenzato la composizione chimica
4) complementare e confermare le osservazioni delle stazioni orbitanti con un approccio diretto in situ
5) cercare minerali contenenti ferro e composti ferrosi che possano essersi formati in presenza di acqua
6) Caratterizzare la composizione mineralogica e la trama delle rocce e del suolo per dedurre i processi alla base della loro formazione
7) Attraverso tutte le informazioni raccolte nei punti precedenti ipotizzare se la presenza di acqua nel passato e le condizioni ambientali abbiano permesso in qualche momento della storia di Marte la possibilità di sviluppo di forme viventi.
I due "rover" avrebbero dovuto funzionare per circa 3 o 4 mesi. in realtà hanno dimostrato una vitaità insospettata tanto che ancora oggi sembrano attivamente funzionanti, sebbene con periodi di buio.
l'arrivo dell'ESA - agenzia spaziale europea
fonte N.A.S.A.
Nonostante l'insuccesso del lander la stazione orbitante Mars Express, grazie alla sua sofisticata strumentazione, sta fornendo una mole di dati e scoperte senza precedenti: mappatura mineralogica e geologica ad alta risoluzione (100m), mappatura della composizione atmosferica, studio della morfologia della superficie, circolazione atmosferica globale, interazioni tra atmosfera e superficie e tra atmosfera e mezzo interplanetario.
Mars Express con continui aggiornamenti e scoperte sta rimettendo in discussione molte delle certezze cnoslidate in tutti questi anni di osservazioni del pianeta rosso.
Se è certo che acqua allo stato liquido ha rimodellato il pianeta anche nella sua storia recente e che strati di permafrost sono distribuiti sotto la superficie, Mars Express ha dimostrato la presenza di laghi ghiacciati anche in prossimità dell'equatore marziano (Nature 434 17 Mar 2005), e un'attiva e recente formazione di ghiacciai anche alle medie latitudini ad indicare che il pianeta è più dinamico di quanto si pensasse relativamente ai cambiamenti climatici (Nature 434 17 Mar 2005). Probabilmente non conosciamo ancora il vero volto di Marte.
le missioni future
L'interesse per il pianeta rosso si è quindi ampiamente riacceso e molte missioni sono programmate per gli anni a venire (ovviamente man mano che andiamo nel futuro le missioni in programma subiranno certamente delle variazioni):
Agosto 2005 - Mars Reconnaisance Orbiter - Stazione orbitante con lo scopo di approfondire clima e depositi di acqua di Marte. Parte della strumentazione è fornita dalla Agenzia Spaziale Itaiana - ASI.
2007 - MARS 2007 - satellite di comunicazione italiano di supporto alle varie missioni - Phoenix, lander statunitense - stazione orbitante francese?
2009 - MARS SCIENCE LABORATORY - Veicolo Mobile che dovrà effettuare esperimenti specifici sulle possibilità di vita del pianeta in relazione alle condizioni ambientali e alla presenza di acqua.
Altre missioni per le successive finestre di lancio, dal 2011 in poi, sono ancora in fase di progetto.
Fonti: sito ufficiale della N.A.S.A
sito ufficiale della Agenzia Spaziale Europea
La lunga Strada verso Marte - Wesley T. Huntress Jr e Simonetta di Pippo - Le Scienze febbraio 2005
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