Osservazioni
Povera fragile Ellinor vaso di coccio fra vasi di ferro. La sua personalità si disintegra contro l'odio di sua madre e l'egoismo di Howard Hogan!
 
 
 
 
Abbraccio di Hogan
(Giez)
Abbraccio di Rebecca
(Giez)
Willa Monroe
(Giez)
Sacrificata
(Giez)
Correlazioni
 
 
apparizioni
  • N°29 Nella sua prigione dorata Ellinor consuma la sua vita usata da tutti.
Ellinor Monroe

Ellinor Monroe è forse la figura più triste tratteggiata da Manfredi nella saga magicoventiana.
Una donna fragile. Una donna abusata. Non possiede una vita propria. La sua esistenza si trascina prevaricata da figure gigantesche e tiranneggianti.
Suo padre Basil, sua madre Willa e suo marito: Howard Hogan, che la sposa solo per interesse, mirando al prestigio economico e sociale della sua famiglia.
E quando tutti e tre si allontanano, i genitori uccisi e Hogan per occuparsi dei suoi affari a Chicago, cosa ne sarà di questa creatura indifesa?
Un cuore di madre non abbandona mai i suoi figli e Willa torna dalla tomba per proteggere la sua bambina. Attraverso il suo stesso corpo.
Ma il cuore di madre di Willa è un cuore nero. Colmo di odio.
Sfruttata da suo marito Basil allo stesso modo in cui Hogan sfrutta sua figlia: per acquisire potere e successo.

Hogan è stato pietoso, o forse più crudele, limitandosi ad allontanare Ellinor dalla sua vita e a farla scomparire nel dimenticatoio della sua villa, circondata da servitori-sorveglianti.
Basil aveva fatto di più: aveva ucciso Willa vigliaccamente, spingendola alle spalle giù per le scale.
E il cuore nero di Willa buca la tela del suo ritratto per occupare quello candido di Ellinor.
Così, con le membra della sua figliola la donna aveva iniziato la sua vendetta, uccidendo suo marito, spingendolo giù dalla balaustra di un battello fra le pale dell'elica. Guardandolo negli occhi mentre cadeva.
Su quel battello c'era un viaggiatore: un oscuro giovanotto che aspirava a diventare qualcuno nell'alta società, Howard Hogan. Egli aveva apparentemente salvato Ellinor dall'aggressione di un marinaio durante il viaggio. In realtà quel marinaio aveva visto l'omicidio di Basil e cercava di fermare la donna.

Willa consumata la sua vendetta si ritira ed Ellinor, ignara di tutto, si affida completamente al suo salvatore. Il matrimonio fra lo sconosciuto arrampicatore sociale e l'ereditiera della potente famiglia è argomento di discussione dei salotti mondani.
Grazie al potere e alle amicizie ereditate dai Monroe, Hogan inizia la sua scalata sociale in una girandola di feste e ricevimenti, per impressionare i suoi futuri soci d'affari.
Ellinor soffre quella mondanità e si rinchiude sempre più in se stessa. Diventa un peso. Hogan la reclude nella sua dimora, circondata da personale a lui fedele, il cui unico scopo è tenerla intorpidita nella sua inerzia mentale. Minacciata dal rancore di Rebecca, la governante che era stata umiliata da sua madre e sfoga il rancore di una vita su di lei.

All'improvviso un salvatore. Un giovane giardiniere che la ama e vuole portarla via. Con sé.
Ellinor sembra scuotersi dal suo torpore, animata da una nuova volontà di vita.
Ma quell'uomo non è che un altro profittatore...
L'agente Nails Harrison agli ordini del senatore Fulton, che deve convincere la donna a testimoniare contro il suo potente marito.
Willa veglia. Il richiamo della figlia fa tornare di nuovo la madre. E l'agente Harrison perde una mano e la vita nel labirinto di siepi della villa.

Jim Brennan incaricato di mantenere i contatti con Harrison chiama Poe e Magico Vento, per rapire Ellinor.
La furia di Willa si scatena e trascina con sé gli abitanti della villa, in un anticipo di fiamme dell'inferno che li attende.
Tra tutti Rebecca, impietrita quando capisce di non aver di fronte la tenera figlia ma la coriacea madre.
Magico Vento e Poe, quindi, rapiscono Willa e non Ellinor, ricacciata nei meandri della sua mente impotente.

Willa ha deciso che nessuno dovrà più approfittarsi di Ellinor e la getta fra le pale del battello come già aveva fatto con suo padre.
Ellinor non è padrona di decidere neanche quando e come morire...
Per i consueti rimandi cinematografici ovviamente Psycho e soprattutto l'allucinante Che fine ha fatto Baby Jane,(se vogliamo anche Che fine ha fatto Totò baby altrettanto sconvolgente, nelle continue angherie di Rebecca su Ellinor.

Vittorio Sossi

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