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Osservazioni
Il ladro di Bisonti si nasconde nel cuore degli uomini ogni volta che loro antepongono i propri interessi a quelli della collettività, e cosa ancora più terribile a pensarsi, a quelli dei propri figli ai quali consegnano un futuro privo di bisonti.
 
 
 
 
Lupo-che-Corre
(Goran Parlov)
Cavallo Blu
(Goran Parlov)
Roccia nell'Acqua
(Goran Parlov)
Lungo Fischio
(Goran Parlov)
Correlazioni
apparizioni
  • N°33 Il Ladro di Bisonti disturba la caccia dei Lakota
Il Ladro di Bisonti

Forse la più bella avventura indiana di Magico Vento.
Viene ricostruita con accuratezza una colossale caccia al bisonte che vede protagonista, fra gli altri, la tribù di Coda-di-Toro. Si respira la necessità, l'importanza, la densità di un evento sul quale è fondata la sopravvivenza stessa della tribù. Si respira l'erba della prateria, si è trascinati dalla forza del tornado che si ribella alle nostre violenze, si vede l'incertezza della notte dell'umanità quando non si sa se ci sarà un nuovo giorno e si esulta al fragore della carica dei bisonti, omaggio di una natura che ancora una volta ha voluto essere clemente.
Il bisonte rappresenta la vita per la semplice struttura sociale ed economica dei Sioux.
Ma i tempi sono già quelli dei Sioux confinati nelle riserve e dei bianchi che hanno invaso la prateria con i loro fucili che sparano per divertimento.
Ogni anno è sempre più difficile scovare una mandria di bisonti in grado di soddisfare i bisogni della comunità.
Bisogna addentrarsi nella pianura e toccare quasi gli avversari di sempre, i Pawnee, ora alleati dell'esercito.
Perché la caccia riesca ognuno deve fare la sua parte. Seppellire i bisogni sotto quelli della comunità e rinunciare ai propri sogni e alle proprie pulsioni per dedicarsi completamente agli altri.
Tutti sono pronti, a parole. Convinti. Ma un nemico serpeggia nei loro cuori: il ladro di Bisonti.
Campioni di questa singolare lotta tra l'individualismo e la collettività sono i quattro Akicita. Coloro ai quali è affidato l'importante onere di controllare che nessuno contraddica le regole della caccia. Campioni di una umanità immatura e inesperta come la loro giovane età.
Sta a loro combattere il Ladro di Bisonti e le sue lusinghe di successo personale.
Ognuno di loro sarà chiamato ad una dura battaglia contro il più duro dei nemici: se stesso.
Lungo Fischio deve soffocare la convinzione di essere il migliore di tutti e imparare a rispettare ed amare gli altri e collaborare con loro. L'invidia.
Lupo-che-Corre deve imparare ad accettare l'idea che non possono esistere privilegi di parentela e di affetto in un momento così difficile per la comunità; il suo amore per l'anziano (e saggio) nonno Radice Profonda non può distoglierlo dalle responsabilità nei confronti dell'intera tribù. L'egoismo.
Roccia nell'Acqua deve abbandonare il sogno di possedere Sole di Notte, la donna del suo migliore amico. Tanto da desiderare che lui non faccia mai ritorno quando è portato via dal tornado. La Passione.
Cavallo Blu, che si rivelerà il migliore dei quattro, deve imbrigliare la sete di potere e il desiderio di diventare un grande capo, attraverso un percorso di dolore che porterà il lutto nel suo cuore con la morte dell'esuberante fratello Corvo Grigio. Il potere.
Ma nessuno riesce pienamente nel suo compito. Persino Magico Vento si lascia trascinare dalla sua generosità e mette a repentaglio la propria vita trasgredendo gli ordini di Cavallo Blu. Un gesto nobile ma che avrebbe potuto avere conseguenze gravi.
Tutti i sioux sono quindi schierati contro il Ladro di Bisonti: Questo spirito cattura i bisonti e li nasconde per tenerli solo per sé, un comportamento poco divino e molto umano. Tutti sono pronti ad abbandonare per una volta quell'individualismo che si accompagna con la libertà per fondersi nella collettività della caccia.
Ma i Sioux da soli avrebbero avuto uno scarno riscontro se non fossero stati aiutati anche dai bianchi in questa difficile caccia.
Poe si impegna per assicurare che l'esercito non intervenga di fronte ad un così colossale spiegamento di indiani. Convince Eccles a lasciargli libertà di movimento e insieme a Wyoming Bill mette in atto un piano tanto semplice da architettare quanto difficile da realizzare. Spingere i bisonti verso i Sioux prima che questi possano confrontarsi con i Pawnee.
Alla fine quindi tutta l'umanità uscirà vincitrice da questa incredibile lotta non contro il bisonte, che rappresenta solo la generosità della natura, ma contro il Ladro di Bisonti che altri non è che l'uomo stesso; che agisce incurante delle conseguenze future delle sue azioni.
Il ladro di Bisonti non è altri che il futuro che attende un'umanità cieca verso i danni e i disastri provocati dal suo avido egoismo: hai visto bene io sono il tuo futuro... un futuro minaccioso che voi temete di vedere e di riconoscere... un futuro senza bisonti. Guardami e rifletti bene prima di rispondere.
In questo caso ci sono solo vincitori e nessuno sconfitto. L'asso nella manica è rappresentato da un gruppo di uomini né bianchi né indiani, figli di matrimoni misti fra coloni e Lakota, che aiutano Wyoming Bill e Poe a dirottare i bisonti verso i Sioux e si adoperano per non lasciare a becco asciutto neanche gli odiati nemici Pawnee.
Ancora una volta la cooperazione fra le collettività è la carta vincente per sopravvivere in armonia con la natura.
Ma il futuro non sarà così. Il Ladro di Bisonti è l'uomo bianco che si presenta a Magico Vento, la cui carne e la cui pelle è bianca, nelle fattezze di un se stesso incredibilmente vecchio.
Molto amare le frasi finali dello sciamano a Poe:
Tu avevi ragione Poe. I tempi stanno cambiando rapidamente e noi dovremo cambiare con loro... Verrà un giorno in cui non raduneremo più i bisonti per cacciarli , ma per proteggerli... Noi allora saremo ladri di bisonti. Li nasconderemo per salvarli dallo sterminio! E perché possano un giorno tornare a ripopolare la prateria!

Vittorio Sossi

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