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Osservazioni
Il campo Lakota di Coda-di-Toro è il fulcro delle prime avventure di Magico Vento. Qui Ned Ellis senza memoria viene raccolto da Cavallo Zoppo e iniziato a divenire un uomo sacro.
Con il progredire della narrazione e l'allargamento degli orizzonti lo sciamano abbandonerà gli stretti confini dell'accampamento.
 
 
 
 
Il campo Lakota
(Barbati-Ramella)
Correlazioni
apparizioni
  • N°2 la storia di Parla-con-la-aquile
  • N°6 l'uccisione di Cavallo Zoppo
  • N°13 la Hunka è rovinata da iktomi
  • N°14 un nuovo messia: Corno D'Argento
  • N°24 un grave lutto per Coda-di-Toro: muore sua figlia Erba Dolce.
  • N°28 venti di guerra con i Crow
  • N°31 la partita a Shinny viene interrotta dal Vultur
  • N°33 caccia al bisonte!
  • N°35 il destino di due donne sotto la luna delle foglie cadenti
Il campo Sioux

Il campo Sioux di Coda-di-Toro è stata la dimora di Magico Vento per tre anni: da quando fu raccolto esanime da Cavallo Zoppo e istruito per diventare un waayatan (uomo che ha il dono della visione). Il ruolo di MV è, però, più grande e importante (Magico Vento è un uomo strano) e ben presto i confini del villaggio di Coda di Toro si fanno troppo stretti per il nostro eroe. Lo stesso capo indiano sarà costretto, dalle circostanze storiche dell'avanzata dell'uomo bianco, a smantellare il suo accampamento e a chiedere ospitalità per la sua gente nella riserva indiana; sotto la guida di Nuvola Rossa.
Ciononostante l'accampamento Lakota offre lo spunto per tutti i primi cinquanta numeri per introdurci ad alcuni dei complessi cerimoniali religiosi e alla variegata mitologia indiana.

Già nel numero 2 possiamo vestire i panni di uno sconfortato Poe alle prese con una cultura così estranea al suo spirito orgoglioso di uomo civile. Scettico e poi terrorizzato deve assistere allo Yuwipi (ascoltare gli spiriti) con il quale MV tenta invano di mettersi in contatto con lo spirito di Parla con le Aquile, (che era vivo e vegeto).
Nel numero 13 il villaggio è in fermento per la preparazione della Hunka: una cerimonia commemorativa.
Con questa celebrazione i Lakota ricordano quando la loro unione riuscì ad avere ragione degli inganni di Iktomi: il demone degli inganni che intendeva fomentare i pregiudizi fra le varie tribù lakota per separarle e allevarle nell'odio reciproco. Durante la Hunka, i Lakota ricordano la fratellanza che li unisce con un rituale che prevede per ognuno la scelta di un membro della tribù come proprio famigliare. Un patto di mutua alleanza nel quale i singoli membri della tribù si adottano l'un l'altro.
Immediatamente dopo gli eventi della Hunka e della sconfitta di iktomi il villaggio di Coda-di-Toro é funestato da un cattivo presagio: la pioggia di pietre ed ossa scagliata dai Mistai (Spiriti malvagi). Questo evento è il preludio all'avvento di Corno D'Argento. Questo ragazzo predicava l'avvento di un messia che avrebbe riscattato gli indiani dalle vessazioni dei malvagi bianchi e intendeva insegnare al suo popolo una danza di pace, che ne avrebbe cementato l'unione: la danza degli spettri.
Il pericolo più grave per la comunità si ha con la sostituzione al comando dei confinanti Crow del saggio Volpe-che-Corre con il bellicoso Tempesta-di-Grandine. La forza dei Crow e la conoscenza delle tattiche militari del loro capo vengono rese vane solo dalla lungimiranza di Magico Vento, dal coraggio di un manipolo di difensori e dalla Maschera del Dio Cannibale indossata da Cole Turpin!
Anche nei momenti di calma si può nascondere una minaccia insidiosa. Manfredi ci descrive una partita a Shinny: un gioco con racchette simile all'ochey in cui si fronteggiano la popolazione femminile guidata dalla decisa Rifiuta-di-Smettere sempre in cerca di rivalsa sull'altro sesso e il recalcitrante Magico Vento, con il suo gruppo di spavaldi maschiacci. Purtroppo interrotta dalla minaccia di Hogan nascosto dietro agli artigli del Vultur.

Sicuramente l'affresco più completo e variegato sulla vita dei Lakota si ha nel numero dedicato al Ladro di Bisonti. La descrizione della mobilitazione del villaggio, le speranze riposte in una risorsa di vita che si fà sempre più rara, i desideri delle diverse personalità che devono essere soffocati per il bene di tutti, in una collaborazione che non lascia spazio a nessuna pulsione, pena il fallimento, la caratterizzazione dei quattro giovani Akicita. Fra le pagine più belle di Magico Vento!
Uno sforzo particolare Manfredi lo compie per sfatare la propaganda delle "squaw" schiave dei mariti e senza alcun diritto. Lotta incarnata nella figura di Rifiuta-di-Smettere ribelle per nascita. Comunque con indizi e richiami un po' in tutte le storie, con un culmine nella toccante lotta per la libertà di Sole nei Capelli contro il dispotismo e la violenza di Guscio Duro: che rappresenta l'approccio che l'uomo ha nei confronti della donna più o meno in tutte le culture.
Con l'osservazione della vita quotidiana o con l'illustrazione di feste o riti sociali Manfredi riesce a dipingere un modo di vivere spesso lontano dal nostro, affascinante e ricco di sorprese e smentite per i nostri pregiudizi. Con un occhio di riguardo verso gli aspetti positivi della cultura indiana, ma senza omettere le contraddizioni e gli aspetti negativi presenti in qualsiasi consesso umano, anche il più romanticamente selvaggio e affascinante.

Altrettanto incisivi e affascinanti sono gli abitanti del villaggio. Personaggi speciali come Rifiuta-di-Smettere, Uccide-se-stesso, Cavallo Zoppo, che non cessano mai di stupirci con la loro forza e la loro simpatia.
Guerrieri fieri e indomiti come Daino Rosso, la cui esperienza è indispensabile per risolvere le situazioni più difficili.
Donne sfortunate come Naso Tagliato: la sventurata moglie di Coda-di-Toro, punita con un'orribile menomazione del suo tradimento.
Oppure Erba Dolce, l'altra figlia di Coda-di-Toro, sulla quale si accanisce il destino nei panni viscidi di Ferdinand Blast, che la uccide insieme al suo bambino neonato.
Elementi loro malgrado pericolosi per la comunità: come l'incosciente Lepre Bianca che causa involontariamente la morte di Passa volando e di Corvo Grigio, - e la sua -, colpevoli solo di averlo seguito nella loro giovane imprudenza.
Guerrieri colossali e esperti che hano trasformato la loro potenza in massa: come Grosso Orso e Pelle di Tamburo, che quasi da soli riescono a respingere l'assalto dei Crow.
I quattro giovani Akicita: ognuno con i suoi desideri, le sue passioni e i suoi difetti.
O anche comparse macchiettistiche, come le simpaticamente contrapposte Spiga Sottile e Pietra che Rotola, impegnate ognuna con il suo stile inconfondibile nella agonistica partita a Shinny.
E il triste Coda-di-Toro, il capo della comunità, che guarda impotente il suo mondo disgregarsi sotto la spinta colonizzatrice dell'uomo bianco.
Gli abitanti del villaggio Lakota sono quindi solo uomini, ognuno diverso dall'altro, ognuno con il suo piccolo mondo che può crescere o distruggersi nello scontro con gli altri mondi...
(Vittorio Sossi)

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