Seconda storia di Magico Vento sceneggiata da Faraci su soggetto di Manfredi.

Siamo ancora una volta in una cittadina maledetta, Toledo, che deve espiare una colpa, come qualche numero fa Jericho.

In questo caso però mentre tutti gli abitanti hanno la colpa di non aver compreso e accettato l'affascinante Juanita, tacciandola di stregoneria, solo sette di loro sono in qualche modo responsabili della sua morte, nel rogo della sua casa.

E ad uno ad uno i 7 (più o meno) muoiono consumati da un fuoco inestinguibile che brucia dal di dentro.

Il giudice Morris, vecchia conoscenza, vista una volta nel numero 21 l'Uomo dei Gatti, ricorre a MV e Poe, per sbrogliare la matassa e calmare gli abitanti di Toledo.

Magico Vento ha la capacità di non soffermarsi alle apparenze. La verità non è quella che sembra e non siamo di fronte alla banale storia di una strega bruciata che lancia la sua maledizione.

Il vero colpevole o i veri colpevoli si scopriranno solo alla fine anche se si possono facilmente indovinare.

Per non rovinare il finale a chi non l'avesse ancora letto non aggiungo altro.

Seconda prova di Faraci per Magico Vento che dimostra di saper avvincere anche quando forse l'idea di partenza è un po' troppo scontata.

Vittorio Sossi