A furor di popolo torna il grande intrallazzatore Howard Hogan; anche se nell'inusuale ruolo di vittima di una cospirazione diretta dal bieco e brutto dottor Kernan.

Magico Vento ha una visione di Norma Snow in pericolo. Norma vive con Hogan in un posto segreto, protetta dai servizi del senatore Fulton, che non gradisce l'interferenza di MV in questioni di stato. Neanche per salvare la donna che ama.

Magico Vento quindi, agisce da solo lasciando il buon Poe nel nido di vipere in cui si sta trasformando Washington. Dei molti alleati sui quali poteva contare sembra rimasto concreto solo l'appoggio di Henry Task - Dick Carr.

Hogan e Norma sono in una villa sulle cascate del Niagara. Ma non è il magnate della finanza che minaccia la giovane donna, bensì il fantasma vendicativo di Greta Weil, che ha cercato nel suicidio la soluzione alla colpa e alla vergogna di aver fatto assassinare il vecchio marito dal suo amante.

Greta vuole riservare la stessa sorte per Norma, dopo aver utilizzato il suo corpo per vendicarsi di coloro che l'avevano portata alla rovina.

In questo contesto si inserisce il colpo di testa del dottor Kernan, che vuole sbarazzarsi di Hogan, perché non ce la fa a sostenere il ruolo di spia che gli ha affidato il senatore Fulton (o c'è altro?).

Hogan fa ancora paura benché con i nervi e la schiena a pezzi. Curiosamente troverà degli alleati proprio in coloro che avevano contribuito a mandarlo in rovina: Ned e Dick Carr.

La storia fra Ned e Norma sembra impossibile: il Vento è di tutti come già ribadito a suo tempo da Rifiuta-di-Smettere.

A mio parere il risvolto più interessante imbastito in questo numero è il nuovo volto di Fulton e dei suoi servizi...

Il doppio Norma-Greta ricorda forse un po' troppo l'avventura la Donna del Ritratto in cui Willa Monroe usava sua figlia per vendicarsi degli uomini.

Vittorio Sossi