Frida Lang. Probabilmente l'unica donna ad aver lasciato un ricordo nel cuore distratto dello Spirito con la Scure. Frida, dai grandi occhi neri come le foreste buie della sua terra, dal fisico generoso e capace di generoso coraggio. E' difficile associare un'immagine così soave con quella infernale del barone Rakosi. Ma in questa incredibile vicenda si dipanano anche gli intrecci più incredibili.
Per quanto possa sembrare assurdo, a legare le sorti di Frida e di Rakosi fu una donna. Una creatura chimerica che possedeva la bellezza dell'una e il gelo demoniaco dell'altro.
Questa donna è Ylenia Varga e mi auguro che nessuno di voi abbia mai la sfortuna di incorociare la sua strada!
Era passato molto tempo dalla terribile esperienza con i Kiowa di Winter Snake e dalla sua notte d'amore con Zagor e Frida, lontana miglia e anni, era promessa ad un altro giovane: il conte Manfred Moor. E lo aspettava, sola con i suoi pensieri, sempre in ambasce; come la sua terra martoriata dalle continue guerre e dalle mille insidie. Ma un incubo, o piuttosto una premonizione, l'avvertì che il suo uomo era in pericolo. Un pericolo rappresentato non da una pallottola o da una sciabolata ma da qualcosa di ancor più terribile.
Cosa era accaduto veramente a Manfred? In quella stessa notte il giovane conte sentiva il suo sangue ribollire non per la donna che aveva lasciato, ma per una che aveva appena incontrato. Lui e il suo fedele Janos avevano trovato rifugio nella locanda di passo Gurav, piena all'inverosimile di viandanti sorpresi dalla bufera.
Scaldandosi al fuoco del camino, il giovane Manfred vide entrare una donna i cui capelli rossi sembravano più vivi della fiamma stessa e la cui pelle era ceramica della più fine qualità.
Manfred non esitò a cederle l'unica stanza disponibile. E la notte quella donna lo chiamò. Manfred immaginava che la donna intendesse scacciare il gelo umido della notte, dividendo il letto con lui. Se avesse saputo chi era veramente sarebbe stato più cauto.
La donna era la contessa Ylenia Varga di Schassburg, tramutata in una creatura della notte dallo stesso Rakosi molto tempo prima e congelata in una bellezza senza più calore.
Non aveva più amore nell'anima ma solo odio e sete di sangue. Manfred avrebbe potuto essere un compagno divertente per la sua solitaria esistenza e il giovane nulla potè contro la sua forza e i suoi poteri soprannaturali.
Quella notte i farkaskoldoi della contessa, nome impronunciabile per delle creature mezzi uomini e mezzi lupi, seminarono la morte nella locanda e la contessa potè saziarsi. Solo due riuscirono a salvarsi dal massacro. Il giovane e svelto Imre e lo stesso Janos.
Ma altri due sembravano irrimediabilmente perduti: Manfred e la giovane figlia dell'oste Elspeth, che divenne la tenebrosa dama di compagnia di Ylenia.
Ylenia intraprese un viaggio verso il nuovo continente per motivi che furono chiari solo alla fine. Janos, Imre e Frida la seguirono, per salvare Manfred.
Dopo un estenuante viaggio Frida, Imre e Janos erano giunti in America. Del resto non avevano perso la speranza di poter sottrarre il giovane Manfred dal controllo dell'affascinante vampira. Anche se Frida era tormentata da continue visioni che le mostravano il suo uomo che aveva definitivamente abbracciato la sua nuova natura infernale. In realtà il processo di trasformazione lasciava ancora un margine di salvezza.
Frida ,in America, conosceva una sola persona che poteva aiutarla. L'uomo che aveva amato più di ogni altro, imbarazzante da ammettere, più dello stesso Manfred che sarebbe già diventato suo sposo, se Ylenia non glielo avesse strappato.
Ma il rifugio nella palude era desolatamente vuoto. I nuovi arrivati decisero di attendere lì lo Spirito con la Scure, ma non poterono dormire sonni tranquilli. Nuovi lupi popolavano la foresta. Gli stessi licantropi che avevano assalito la locanda di passo Gurav. E' bene fare una precisazione. La leggenda vuole che un licantropo possa essere ucciso solo da proiettili d'argento. I nostri amici si trovarono ben presto circondati da un branco di questi mostri. Janos, comunque, aveva previsto l'eventualità di un altro assalto delle creature utilizzate da Ylenia Varga e si era rifornito di pallottole del prezioso metallo. Ma non erano sufficienti. I nostri amici si trovarono quasi subito con le spalle al muro.
Improvvisamente un urlo squarciò la foresta. Zagor fece breccia come un eroe romantico e si scagliò nella mischia. La cosa incredibile fu che possedeva le cartucce adatte per uccidere i licantropi!
Frida potè finalmente riabbracciare l'uomo dei suoi sogni. Con il cuore combattuto fra la gioia e il dispetto per come era stata mollata al termine della terribile avventura con Winter Snake. Bisogna riconoscere che Zagor in quella occasione se l'era proprio data a gambe! E Frida non esitò a tacciarlo di vigliaccheria. Coraggioso fino all'incoscienza di fronte alla morte e titubante di fronte all'amore...
Ora gentile attento lettore non ti saranno sfuggiti alcuni misteri che non sono stati rivelati. Cosa ci facevano i farkaskoldoi a Darkwood? E come mai Zagor aveva nel tamburo della pistola proiettili d'argento?
Riassumiamo gli eventi.
Quello stesso giorno Zagor e Cico avevano ricevuto l'invito di un nuovo vicino che si era insediato nella regione paludosa di Swamp Crossing.
Quello che aveva spinto Zagor ad accettare l'invito non era una semplice cortesia di buon vicinato. Il nome dell'ospite era: Ferenc Korasi. Anche Cico che tendeva a dimenticare le brutte esperienze, colse subito l'assonanza anagrammatica.
Il colonnello Korasi fugò immediatamente ogni dubbio. Korasi era il vero patronimico di Rakosi: il vampiro era un suo antenato. Aveva distorto il nome della casata in segno di spregio. I Korasi non amavano vantarsi di un simile mostro nell'albero genealogico. Il colonnello era diventato un vero esperto di vampirologia, logico e razionale, libero dall'ossessione che aveva minato Metrevelic.
Al suo fianco c'era un gigantesco turco, Samir Pasha, che lui stesso aveva salvato dal morso di una creatura della notte.
Cosa lo aveva spinto a trasferirsi a Darkwood? Sempre un solo e unico motivo: Rakosi. Raccontò che il barone doveva aver passato la soglia dei 700 anni e aveva funestato l'Ungheria e diffamato la sua famiglia per tutto questo tempo. Ma non per orgoglio lui era venuto a dargli la caccia in America.
Aveva avuto la sventura di incontrarlo per ben due volte in gioventù. E il suo illustre antenato gli aveva fatto una terribile promessa. Quando sarebbe stato vecchio e stanco, sarebbe tornato e lo avrebbe trasformato in un vampiro. Il soldato Ferenc, aveva quindi smesso di combattere le guerre contro altri uomini, per prepararsi alla terribile battaglia personale con il suo avo. E aveva deciso di affrontarlo cercando almeno di scegliere luoghi e modi.
Smantellò le residue speranze di Zagor e Cico, che si illudevano che Rakosi fosse definitivamente morto. Era ancora vivo ed era a Darkwood. E con lui probabilmente c'erano altre creature della notte nelle vicinanze. Vampiri che amavano servirsi dei licantropi...
Swamp Crossing in effetti era già sotto assedio. I licantropi al servizio di Ylenia Varga si preparavano ad assalirli. Ma perché Ylenia era giunta a Darkwood e cosa voleva da Zagor? In realtà non era assolutamente lo Spirito con la Scure il suo obiettivo. Lei voleva Korasi. Per consegnarlo come bottino di guerra e ingraziarsi colui che l'aveva consegnata a quella vita notturna: ancora una volta e sempre Rakosi. Possibile che la giovane contessa, giovane almeno dal suo aspetto, nutrisse sentimenti di venerazione per il suo carnefice? In realtà le cose non stavano assolutamente così. Come scopriremo alla fine della storia.
Korasi e Samir Pasha erano preparati all'assalto dei farkaskoldoi: conoscevano tutti i loro trucchi e le contromosse adeguate. I mostri potevano contare, oltre alla forza lacerante dei loro artigli e delle loro zanne, anche su animaleschi poteri ipnotici. E potevano inviare emanazioni psichiche per costringere gli occupanti di una casa a farli entrare. Ma Korasi aveva difese e pentacoli magici anche per contrastare queste sottili e subdole abilità.
Ylenia si stancò presto di quella sterile sfida. Voleva Korasi e lo voleva presto. Decise di agire di persona contando sulla sua arma più pericolosa: i lfascino della sua bellezza femminea. Con l'inganno costrinse Zagor a farla entrare nella casa e distrusse il pentacolo magico che li proteggeva dai farkaskoldoi.
Zagor combattè furiosamente con la bella vampira. Conosceva i vampiri e la loro forza ma era inibito dal fatto di trovarsi davanti comunque una donna. Nonostante le sue esitazioni, riuscì quasi ad ucciderla.
Ylenia aveva però già ottenuto quello che voleva e non aveva alcun interesse nel continuare la lotta. Si allontanò velocemente, annoiata da quella inutile battaglia, ora che era riuscita a catturare Korasi.
Prese il largo su un barcone lungo un fiume interno a Darkwood e, per impedire a Zagor di seguirla, inviò i farkaskoldoi contro il gruppo di Frida; per questo Zagor giunse precipitosamente al rifugio. Così il cerchio degli eventi si chiude. I nostri amici dovevano individuare il rifugio di Rakosi per salvare Korasi e strappare il promesso di Frida, Manfred, da un orribile destino.
Zagor aveva intuito dove si erano diretti: stavano risalendo il fiume fino ai monti Superstizione dove sorgeva la città mineraria abbandonata di Blacktown...
Blacktown era una cittadina mineraria ai piedi dei Monti Superstizione. Un rifugio ideale in una landa isolata con cunicoli e gallerie che offrivano un ricovero inviolabile, per il sonno diurno del vampiro.
Nonostante tutti gli sforzi di Zagor e degli altri inseguitori, il vantaggio del barcone di Ylenia era incolmabile e la contessa arrivò per prima nella tetra cittadina.
Rakosi non tollerava intrusi nel suo eremo; anche se li considerava un piacevole diversivo, per sfogare i suoi istinti di cacciatore. Prima che Ylenia potesse palesarsi davanti al suo signore, le frecce degli Huron rinnegati, che il vampiro teneva come servi umani, aprirono la strada al suo ingresso fulmineo. Un'ombra inafferrabile si scagliò contro gli occupanti della barca.
Il principe della notte, dopo essersi saziato, fu piacevolmente sorpreso di rivedere l'affascinante discepola e ancor più lieto della preda che era venuta a consegnare: il suo nipotino Ferenc Korasi.
Durante una cena, alla quale parteciparono sia gli ospiti che i prigionieri, Rakosi riassunse come era riuscito a sfuggire ancora una volta all'oblio, dopo il suo ultimo scontro con Zagor.
Doveva tutto alla vecchia moglie di Fairchild il padrone della miniera che, nella sua mente appannata, lo aveva scambiato per il marito defunto. Lei lo aveva sottratto alla voracità dei topi in una grotta, dove un fato troppo benigno l'aveva confinato dopo l'attacco di Parkman. Lì aveva trovato riparo dai raggi del sole. Ma non sarebbe mai potuto fuggire da solo, indebolito dalla ferita e dalla carenza di sangue.
Dopo cena le due creature della notte iniziarono un gioco di seduzione: un inganno da ambo le parti! Rakosi lusingava la contessa, della quale aveva apprezzato l'abilità, sostenendo che l'aveva sempre immaginata come la compagna ideale della loro rossa esistenza notturna.
La contessa dimostrava una falsa infatuazione, nascondendo le sue reali, orribili e opposte, intenzioni.
Ylenia voleva distruggerlo. Lui l'aveva confinata in quella oscura non-vita e lui aveva ucciso senza pietà il suo fidanzato.
Nel frattempo vediamo cosa era accaduto al gruppo degli inseguitori.
Giunti in prossimità di Blacktown al calar della notte, Zagor aveva preso con sé Janos, Samir e Cico per un sopralluogo rapido, lasciando Frida nella foresta protetta da Imre e Cane Pazzo: l'indiano che aveva fatto loro da guida. Credeva così di proteggere la ragazza; non immaginando che nulla di quello che accadeva a Blacktown poteva sfuggire all'attenzione del Vampiro.
Così mentre il suo gruppo fu assalito dagli Huron, Rakosi era libero di catturare Frida. Conosceva del passato di Zagor molto più di quanto lo Spirito con la Scure sospettasse. Quale tortura migliore che vedere la bella ungherese tramutata in una vampira?
Ancora una volta Zagor e i suoi amici si trovarono a combattere soprattutto contro il tempo. Avevano un solo giorno di luce per impedire che Frida fosse contaminata dal morso di Rakosi e, sebbene al sicuro dall'attacco delle creature della notte, dovevano tener conto degli indiani e gli altri servi umani, pronti a difendere i loro osceni signori fino alla morte.
E non avevano la minima idea del posto che Rakosi aveva scelto come rifugio. Avevano una cittadina da setacciare e, poi, le miniere.
Dopo mille trappole e mille combattimenti, scoprirono con orrore che Frida e Korasi erano prigionieri nelle miniere, in un antro adiacente a quello in cui riposava, nella sua bara, Rakosi. E il tramonto si approssimava. La cella era chiusa e la chiave era al collo del vampiro.
Frida fu chiamata ad una durissima prova. Combattere la forza ammaliatrice del vampiro che, nonostante in catalessi, riusciva ad esercitare il suo potere ipnotico, e consegnare la chiave a Zagor, che li liberò a si apprestò a distruggere per sempre il Principe del Male.
L'esistenza di Rakosi stava per terminare. Il tramonto si stava approssimando, ma Zagor era pronto a piantare il paletto nel cuore nero di quell'orribile creatura. Ma ancora una volta la forza di Rakosi li sorprese tutti: il suo acerrimo nemico e il suo odiato nipote.
Grazie ad alcune gocce del sangue di Zagor, scivolate giù, ebbe la forza di destarsi prima del tempo dal suo sonno. Solo un'abile mossa riuscì a costringere il vampiro in ritirata, semi-bruciato dai raggi del sole morente.
A questo punto la scena si sposta nella cadente dimora dei Fairchild. Qui gli altri protagonisti della storia erano impegnati a combattere le forze di Ylenia. Fortunamente la vampira li voleva vivi, per continuare la pantomima che la vedeva alleata di Rakosi. Conosceva la pericolosità di quel mostro e voleva che tutte le sue difese fossero al minimo.
Si ritrovarono in una stanza al piano superiore. Tutti tranne Samir, che sembrava perito in un crollo nella miniera. Rakosi non mancò di arrivare: l'ospite d'onore di una macabra messinscena.
Zagor e Rakosi erano avvinghiati in una lotta estrema, quando Ylenia gettò la maschera.
Usò il suo ultimo licantropo per aggredire alle spalle il vampiro e si preparava a pregustare il trionfo, quando Rakosi, quasi con noncuranza, si scrollò di dosso il lupo umano. Sapeva tutto!
Era impossibile sorprendere un demonio che calcava la terra da 700 anni.
Si scagliò con rabbia contro la contessa e l'avrebbe sopraffatta in un attimo, se Zagor non fosse intervenuto. Mentre gli altri cecavano scampo fuori dalla casa dei Fairchild, la vecchia proprietaria aveva riacquistato improvvisamentela lucidità. Si era resa conto di aver salvato un mostro e non suo marito e voleva distruggerlo con un fuoco purificatore.
Grazie a Samir i nostri riuscirono a guadagnare l'esterno, mentre Zagor metteva tutto se stesso in un ultimo imparabile attacco. Bruciò il vampiro con un tizzone ardente e Rakosi precipitò fra le fiamme. Nessuno può dire se anche stavolta si sia salvato.
Zagor era rimasto intrappolato senza scampo al piano superiore. In quel momento accadde qualcosa di inaspettato. Forse per una qualche forma di umana gratitudine, per averla salvata e liberata, Ylenia lo avvolse nel suo mantello e riuscì a planare fuori senza grossi danni.
La storia di Rakosi sembra finita qui.
La storia Frida ha lasciato sicuramente un segno, ancor più profondo questa volta, nel cuore di Zagor
La storia di Ylenia Varga è continuata, come narrato in un altro numero della Gazette...
Vampyr di | |
disegni | Raffaele della Monica |
storia | Mauro Boselli |
Blacktown | |
scheda | Vittorio Sossi |