Il
Tessitore è stato uno dei nemici più insidiosi
dello Spirito con la Scure: vuoi per la capillarità e l'efficienza
della sua organizzazione criminale, vuoi per la segretezza impenetrabile
dietro alla quale si celava, vuoi per la letalità dei ninja e
dei criminali dei quali si serviva.
Ma chi è questo pericoloso criminale e perché la sua strada
ha incrociato quella di Zagor?
Tutto iniziò il giorno che arrivò a Darkwood, John
Mycroft , un agente segreto inglese. L'uomo, unico sopravvissuto
di un gruppo che aveva sventato le macchinazioni del Tessitore in Europa,
pagando con la vita, era febbricitante e disperato e desiderava incontrare
l'unica altra persona in grado di tenere testa al suo avversario: Zagor.
Mycroft era condannato a morte da un colpo misterioso dei ninja,
il palmo vibrante.
Spinto al rifugio di Darkwood, nonostante le sue condizioni di
salute, dalla convinzione che il Tessitore stesse ricostruendo la sua
organizzazione in America.
Ma chi era questo terribile criminale?
...Un uomo solo che come un mostruoso tessitore, era in grado di
tirare i fili di ogni genere di complotto...
Con queste esplicite parole Mycroft descrisse il suo avversario. Uno stratega in grado di manipolare i destini di intere nazioni attraverso la pianificazione di omicidi politici, corruzione, sabotaggi e attacchi coordinati della delinquenza comune. Possiamo concludere che un uomo di tali capacità, in grado prevedere e orientare i destini politici e economici di qualsiasi stato, avrebbe un potere immenso e quasi impossibile da contrastare.
Come ho già detto, nonostante queste premesse, la task force di Mycroft
era riuscita a scardinare il suo impero, tanto da costringerlo ad una
fuga in America dove, era convinto, si stava impegnando nel tessere
una uova tela di complicità.
Mycroft morì subito dopo e le sue parole caddero nel vuoto. Fu
solo per caso che Zagor entrò in contatto con gli uomini del
criminale. E questo scontro gli fu fatale in quanto fu colpito dalla
morte che giunge dopo, lo stesso colpo proibito che aveva decretato
la fine di Mycroft, da parte di un combattente formidabile: uno dei
ninja dei quali il Tessitore si circondava.
Zagor
precipitò in un baratro di disperazione e macchinazioni
fino al momento in cui non fu costretto ad affrontare il Tessitore direttamente
nel suo covo: Nuova Alamuut. Una delle lotte più disperate
che lo Spirito con la Scure combatté. Una lotta contro il tempo,
la morte, un nemico inafferrabile che mai si esponeva in prima persona
e poteva contare su individui letali e senza scrupoli. Una lotta che
Zagor vinse ma che si rivelò essere solo una partita patta, perché
il Tessitore sfuggì alla sua presa senza che lui avesse appreso
niente di lui. E c'era da scommettere che da quel momento le straordinarie
capacità dell'avversario sarebbero state adoperate per un unico
scopo: la vendetta contro lo Spirito con la Scure.
Ma quando il criminale, in ascesa politica, incrociò di nuovo la strada dello Spirito con la Scure ansioso di fargli pagare con sangue e dolore la distruzione della sua organizzazione, un epilogo inatteso lo accolse.
Il tessitore restò paralizzato e impotente su una sedia a rotelle.
Cico
ne aveva combinata un'altra delle sue... Sfruttando le incredibili qualità
di un aggeggio che non si sa come aveva acquistato, il ventrillo,
era riuscito a scroccare una bevuta dai due baristi di Centerville.
I due erano presto venuti alle mani e il litigio si era trasformato
in una rissa che aveva coinvolto tutto il paese. Ma quando gli animi
si erano calmati le ire degli abitanti si erano riversate sul messicano
che, dopotutto, ne era stato la causa involontaria.
Di Cico si può dire tutto ma non lo si può definire un
fortunato. Tanto che, trovato riparo nel tetto della banca, era stato
tratto in ostaggio dalla sanguinaria banda di Groucho Abbot.
I
banditi erano fuggiti dalla prigione di Fort Concrete, grazie
alle complicità di un misterioso organizzatore, in cambio di
metà dei proventi della rapina.
Dopo il colpo si rifugiarono, attraverso un passaggio segreto, all'interno
di una pittoresca torre di pietra, il Phantom Aery.
Anche il piccolo messicano fu trascinato in quella che si rivelò
essere una vera e propria trappola per topi. Appena entrati si ritrovarono
prigionieri nella nuda roccia e i cadaveri che rinvenivano man mano
non lasciava dubbi su quale sarebbe stato il loro destino: la morte
per fame. Una possibilità che avrebbe normalmente precipitato
nello sconforto il piccolo messicano che dimostrò, al contrario,
un'insospettabile prontezza di spirito.
Riuscì a convincere Abbot che lui rappresentava la loro
unica speranza per la sua maestria nel comunicare con i segnali di fumo.
Dalla cima della torre i segnali potevano essere visti a grande distanza.
Il suo gioco sarebbe durato poco se Zagor non si fosse messo sulle sue
tracce e, vista la situazione, non si fosse cimentato in una scalata
ai limiti dell'impossibile.
Neutralizzati Groucho e il suo compare i due amici misero insieme tutti
gli elementi e giunsero ad una conclusione spaventevole. Forse i deliri
di Mycroft sul Tessitore e sulla sua presenza in America non erano farneticazioni
di un moribondo.
L'unico aggancio con il misterioso organizzatore era rappresentato dal
bottino che i banditi avevano lasciato all'interno della torre: qualcuno
sarebbe venuto a recuperarlo.
Qualcuno arrivò.
Una figura esile, sinuosa, in grado di muoversi con insospettabile velocità
e carica di energia a dispetto della apparente fragilità del
suo corpo.
Zagor riconobbe in quella figura un ninja: uno di quegli assassini paventati
da Mycroft che lo avevano condannato alla terribile morte del palmo
vibrante.
Prima che Zagor potesse muovere un muscolo, il ninja si era già
accorto di loro e poco poté fare lo Spirito con la Scure contro
un nemico che combatteva con uno stile a lui completamente estraneo.
Zagor a terra era in balìa del suo avversario il quale esercitò
su di lui la stessa pressione che aveva squassato il corpo di Mycroft:
il colpo del palmo vibrante.
Zagor era condannato e la sua vita da quel giorno era in mano del suo
assassino..
Ora
Zagor aveva un altro motivo per eliminare il Tessitore che aveva
iniziato la sua opera di destabilizzazione e caos. L'unico modo per
combattere un'organizzazione chiusa e segreta era infiltrarsi al suo
interno.
Insieme al fidato amico colonnello Claymoore approntarono due
identità fittizie per lui e per Cico: Nick Harrigan e
Pancho Gonzales. Due criminali per i quali Fort Concrete rappresentava
l'unica destinazione adatta.
Molti uomini del Tessitore erano evasi da quella prigione e poteva essere
il punto di ingresso nell'organizzazione.
Insieme
a Claymoore inscenarono uno spettacolare scontro a fuoco per
entrare a Fort Concrete in pompa magna, come assassini spietati e senza
scrupoli, proprio il tipo di uomini che il Tessitore reclutava e reclamava
per la sua organizzazione.
..
I giorni a Fort Concrete furono duri e terribili. Lunghi momenti di sconforto si alternavano negli animi dei due amici mentre aspettavano una mossa o un qualsiasi segno. Zagor si impegnò per rafforzare la fama sinistra di Nick Harrigan strapazzando il leader dei detenuti, Walker. C'è da riconoscere che anche Cico fece la sua parte. Con una buona dose di fortuna riuscì ad entrare nelle grazie dei detenuti, oscurando la fama di Perkins, il compare di Walker.
Il
mese a loro disposizione per infiltrarsi nell'organizzazione era trascorso
senza che nessun contatto si fosse stabilito e i due amici vennero chiamati
dal direttore del carcere. Ma un'orribile verità li attendeva.
Il direttore non li aveva chiamati perché avvisato da Claymoore
della loro missione, ma perché il colonnello, l'unico a conoscere
il segreto della loro doppia identità, era stato ucciso il giorno
stesso in un agguato.
Un velo di piombo calò sui nostri amici. A questo punto l'unico
modo per uscire dalla prigione era che il Tessitore li arruolasse o,
più semplicemente, un'evasione impossibile..
Zagor
non si perse d'animo e iniziò a studiare un piano per evadere
affrontando le correnti dell'Hudson. Ma Walker li tradì
rivelando tutto al direttore e vennero di nuovi condotti al suo cospetto.
Il colloquio prese una piega imprevista.
Era proprio lui l'uomo del Tessitore e offrì loro quella possibilità
per la quale avevano sopportato tutte le angherie degli ultimi giorni.
Evadere, secondo un piano ben collaudato, ed entrare nell'organizzazione.
Ma li avvisò che dure prove li attendevano e il prezzo da pagare
in caso di fallimento sarebbe stato semplicemente la morte.
Da una scialuppa i due amici furono strappati al freddo abbraccio dell'Hudson e condotti in un capanno sull'East River in attesa di nuove istruzioni. Queste arrivarono sotto forma delle pallottole di quattro sicari incaricati di eliminarli. Con qualche difficoltà, disarmato, Zagor riuscì ad abbatterli giusto in tempo per ricevere i complimenti del braccio destro del Tessitore: il mascherato Mr Smith. Avevano superato, senza saperlo, la prima prova.
I due amici vennero condotti in un caseggiato dove vennero rifocillati e venne consentito loro di riposare. Le loro tribolazioni sembravano finite ma li aspettava una seconda prova. Per saggiare il loro sangue freddo Mr Smith iniziò a modificare l'aspetto delle stanze con pannelli mobili e pavimenti inclinati. Zagor intuì quello che stava succedendo e riuscì a riunirsi al messicano in tempo per impedire che si tradisse.
Senza
un momento di tregua i due precipitarono in una vasca in cui li attendeva
la terza prova. Un coccodrillo di gigantesche dimensioni che non attendeva
altro che divorarli! Zagor è comunque avvezzo ad affrontare tali
minacce e il bestione non durò più di un attimo!
Erano ormai giunti nel cuore di Nuova Alamuut, al cospetto del terribile
padrone di casa protetto da due ninja. A Zagor fu imposta forse la più
terribile delle prove.
Uccidere il compagno con un colpo di pistola alla tempia. Momenti di tensione terribile passarono fra i due amici bloccati in un impasse insanabile. Qualsiasi movimento avrebbe provocato la reazione dei ninja e Zagor aveva imparato quanto potessero essere veloci. Fortunatamente lo Spirito con la Scure si accorse per tempo che il cane della pistola era limato e il colpo non sarebbe partito. Obbedì quindi all'ordine sicuro che non avrebbe arrecato alcun danno all'amico e conquistandosi finalmente la fiducia del terribile criminale.
In qualche modo comunque i due amici dovevano essersi traditi, forse chiamandosi con i loro veri nomi nei momenti di maggiore tensione, perché Mr Smith, fingendo di affidargli un piano da portare a termine, aveva organizzato un agguato per eliminarli. Due Ninja, uno dei quali era quello che aveva condannato Zagor. Mentre era squassato dalle terribili vibrazioni che preludevano alla disgregazione delle sue ossa Zagor era impotente. Ma ancora una volta il ventrillo di Cico gli fornì il diversivo per scaricare il tamburo della pistola sul ninja, che si accasciò al suolo mettendo fine per sempre alla minaccia di morte.
Con
un improbabile travestimento i due amici si avventarono contro la sede
dell'organizzazione sbaragliando ogni forma di resistenza.
Fu una battaglia aspra. Combattuta a colpi di dinamite e pistole. Ma
alla fine i nostri due amici erano nel cuore di Nuova Alamuut.
Del Tessitore non c'era traccia ma una piattaforma mobile li condusse
in una stanza segreta dove Mr Smith stava armeggiando con una
cassaforte che conteneva tutti i documenti compromettenti. Finalmente
avevano le prove che servivano. Ma, in un angolo, la sinistra figura
ammantata di rosso del Tessitore li osservava.
Zagor
si scagliò con tutta la rabbia che aveva in corpo su di lui solo
per scoprire che si trattava di un fantoccio.
Il Tessitore era sempre stato un fantoccio. Chi allora guidava l'organizzazione?
chi era il vero burattinaio? Mr Smith. Che nel frattempo era
scivolato in un inviolabile passaggio segreto, lasciandosi dietro una
maschera e un ventrillo con il quale faceva parlare il fantoccio. L'organizzazione
era stata distrutta ma il Tessitore era ancora in libertà
pronto a ricostruirla per vendicarsi dell'uomo che lo aveva distrutto.
Ma questa è un'altra storia...
La scheda sul Tessitore non era in programma. Avrei dovuto
fare finalmente quella sul vampiro e quella su Von Axel. Ma mi sono
accorto da parte dei molti che lo hanno cercato attraverso il motore
di ricerca interno, che probabilmente sono parecchi i lettori di Zagor
che non conoscono il personaggio.
Il Tessitore è la più ambiziosa creazione nella manciata
di storie che il grande Alfredo Castelli ha sceneggiato per
Zagor. E proprio la storia del Tessitore ha tutti gli ingredienti
che l'autore infonderà nella serie che partirà di lì
a poco: Martin Mystere.
Complotti, macchinazioni, organizzazioni-ombra, scenari politici catastrofici,
e continui richiami a leggende e miti di altri tempi. La trama è
quanto di più avventuroso ci possa essere; in perfetto stile
007. Chiaro l'omaggio a Bond e alla Spectre in quanto è proprio
un agente segreto inglese che dà il la all'avventura: Mycroft.
Ma l'ingrediente squisitamente mysteriano è certamente il riferimento
ai ninja e alla leggenda del vecchio della montagna. Le storie di
Castelli nascono sulle enciclopedie ufficiali e non, quella che lui
stesso ha definito la biblioteca infinita. Quella capacità,
essenziale per uno scrittore, di assorbire informazioni da tutte le
fonti e inserirle in una sceneggiatura.
Martin Mystere è un fumetto nato con questo stile e su queste
fondamenta ha decretato il suo successo.
L'applicazione di queste regole a Zagor, seppur fornendoci storie
godibili e divertenti, non ottiene lo stesso risultato. Se è
vero che Zagor trae ispirazione da una miriade di fonti letterarie
e cinematografiche per ricreare un universo, Darkwood, in cui
tutto può accadere, le storie comunque hanno sempre dei finali
chiusi in cui molti, se non tutti, gli interrogativi vengono risolti.
L'avventura del Tessitore si rilegge con piacere a distanza di anni,
- io almeno l'ho riletta con piacere -. Però non si può
perdonare a Castelli il Grande Inganno che dà il titolo all'ultimo
albo ed è più un inganno per il lettore che per il povero
Zagor.
Noi non vediamo chi è il Tessitore. Noi non sappiamo chi è
Mr Smith. La sua storia, i suoi piani, perché è diventato
così... i retroscena. Tutti elementi che le storie di Zagor
si sono impegnate sempre a mostrare.
Mr Smith fugge nel passaggio segreto e se non ci fosse Burattini a
ricucire tutte le trame zagoriane probabilmente sarebbe rimasto lì
altri 20 anni.
Per un lettore zagoriano è difficile accettare una simile soluzione
- comunque senza arrivare all'altro estremo delle storie odierne dove
si pecca nel bisogno irresistibile di spiegare qualsiasi minimo ingranaggio
della narrazione -.
Prendiamo ad esempio il moderno primo scontro fra Zagor e Mortimer.
Il nostro eroe non sa nulla dell'avversario. Ma noi si. Sappiamo chi
è Mortimer, chi sono i suoi complici, chi è Sybil, cosa
vuole e come agisce. E comunque tutti gli interrogativi inespressi
erano già in procinto di risoluzione con il suo ritorno.
Così non è andata per il Tessitore e io non mi stupisco
perché sia stato riutilizzato dopo più di vent'anni,
ma perché nessun altro abbia tentato di fare chiarezza prima.
Dopotutto la storia era considerevole non solo per il numero di pagine!
Ma guardiamo il lato positivo di tutto questo. Io personalmente sono
tremendamente curioso di sapere quale trama e intreccio si sarà
inventato Burattini per legare Mortimer al Tessitore!? E cosa si sarà
inventato per chiudere le porte lasciate aperte da Castelli...
nota postuma
Il Ventrillo non è tornato e il Tessitore si è dimostrato (giustamente) ben poca cosa rispetto a Mortimer.
(per il ritorno del tessitore vedi la scheda breve su "la trama del ragno" - link a lato)
La Maschera dell'Odio di |
|
disegni | Franco Donatelli |
storia | Alfredo Castelli |
Scheda | Vittorio Sossi |