La storia di Liberty Sam sembra un romanzo,
tanto è ricca di colpi di scena, speranze e difficoltà.
Se avete letto i numeri precedenti della Gazette saprete certamente
che il primo incontro di Sam con Zagor risale alla tragica
fine di Manetola.
Samuel, detto Liberty Sam per la sua propensione alla
fuga e per il suo rifiuto della condizione di schiavo, non aveva mai
vissuto come uomo libero ed era nato schiavo per retaggio in una piantagione
della Louisiana.
In età matura e separato dai genitori le frustate non erano
un deterrente ai suoi tentativi di fuga. Noi che siamo nati liberi,
che abbiamo la pelle bianca e abitiamo negli stati del nord, non possiamo
neanche concepire cosa voglia dire vivere senza i più elementari
diritti ed essere costretti a lavorare nelle condizioni più
umilianti, trattati come una bestia da soma, cercando di sopravvivere,
di trascinare la nostra esistenza.
In un tale stato di prostrazione anche la scintilla dell'orgoglio
si spegne e non si pensa più; e ci si abitua, Si mette in atto
quel nostro istinto di sopravvivenza che ci fa andare avanti. Comunque.
Ci sono uomini però, per i quali questa legge non vale. Uno
di questi è Liberty Sam.
Trasferito in Alabama era riuscito a fuggire e si era unito
ai seminoles di Manetola.
La sua conoscenza della lingua e dei costumi dei bianchi gli permettevano
di fungere da tramite fra i seminoles e gli oppressori.
Sua era stata l'idea di condurre Manetola a Britannia,
in quel viaggio incontro alla morte. Forse questo rimorso, ingiustificato
ma presente, aveva moltiplicato la sua voglia di lottare per la libertà.
Deciso a morire libero, Sam si era lanciato in un ultimo dissennato
assalto, ma la sorte lo aveva sottratto ancora una volta ad una fine
ingiusta. Dopo un periodo di prigionia nelle piantagioni di canna
da zucchero di Britannia, la sua indole ribelle convinse i
padroni ad approfittare del passaggio della nave di Morrell,
un negriero, per venderlo e spedirlo a New Orleans: da lì
si era ritrovato nel campo di cotone di Mr Stowe, in
Mississippi.
Qui si innamorò di Rebecca una bellissima schiava mulatta
e si riaccese il suo fuoco di ribellione, tanto da convincere Stowe
a sbarazzarsi di lui in un'asta a Vicksburg.
La buona sorte gli affianca di nuovo Zagor e insieme riescono
ad assaltare la nave negriera di Morrell e Sam, insieme ad
un nutrito gruppo di altri schiavi, fa rotta verso l'Africa.
Gli scherzi del destino fanno rincontrare ancora una volta i due amici:
Liberty Sam salva Zagor in fuga dalle pattuglie inglesi
a Lagos. Lo spirito con la scure vive così ancora
una volta un viaggio avventuroso e di speranza con il suo amico. In
questo caso la speranza è rappresentata da un carico di chinino
che serve a salvare la gente di Monrovia, la nuova patria di
Sam, da una epidemia di malaria.
Liberty Sam finalmente libero e finalmente nella sua terra
d'origine deve ora combattere una battaglia contro un nemico più
subdolo del razzismo settario e conveniente dell'uomo bianco. I nemici
della sua libertà si nascondono ora fra gli uomini che indossano
pelle del suo stesso colore.
I nativi africani, infatti, sono ostili agli schiavi liberati, preoccupati
che possano contaminare le loro tradizioni con i costumi mutuati dalla
vicinanza con i bianchi e, per questo sentirsi superiori. Il tradimento
di Manko è l'emblema di come i preconcetti si annidino
in ogni società e in ogni insediamento umano.
Anche quest'ultima orribile verità ha ottenuto come unico risultato
di convincere Sam a battere il sentiero difficile del dialogo
per costruire una società libera e giusta.
Non sono riuscito, nel corso di questa inchiesta ad entrare in contatto
con quest'uomo coraggioso ma sono sicuro che Liberty Sam starà
ancora combattendo a fianco di sua moglie Rebecca, per assicurare
ai suoi figli un futuro migliore.
In fede Robert Short.
La propaganda degli stati del nord contro la schiavitù inizia a sortire i suoi effetti. Ormai i tentativi di fuga dei negri sono all'ordine del giorno ed è sempre più difficile mantenere l'ordine nelle piantagioni. Ci è giunta oggi notizia di una fuga di ventisette schiavi dalla piantagione dell'esimio Mr Stowe, uno dei più ricchi proprietari terrieri di Vicksburg, nel cuore del Mississippi. Due individui, certamente dei sobillatori inviati dal nord, hanno approfittato di un'asta per liberare gli schiavi acquistati da Mr Kline e dal signor Brody: due uomini, due donne e un bambino.
I due uomini si sono poi presentati nella notte nella piantagione
di Mr Stowe con la scusa di restituirgli uno schiavo, Liberty
Sam, già noto per essere un pericoloso capopopolo.
Grazie al diluvio che flagellava la zona, i tre sono riusciti a far
fuggire più di venti schiavi.
Nel corso della fuga sono stati trucidati alcuni guardiani che avevano
come unica colpa la dedizione al proprio lavoro. Sarà alquanto
improbabile riacciuffare questi criminali, che hanno approfittato
del loro vantaggio per attraversare il Mississippi e disperdersi
nei territori controllati dagli indiani. Il nostro augurio è
che i musi rossi e i musi neri si massacrino a vicenda.
Le vedove degli onesti guardiani reclamano vendetta.
Non
so se fu la sorpresa, la gioia o il dolore il sentimento che Zagor
provò nel vedere Liberty Sam, l'amico che credeva perduto
per sempre nell'eccidio di Britannia, vivo, ma ancora in catene,
venduto in quella oscena asta a Vicksburg.
Fatto sta che qualsiasi intendimento a soprassedere di fronte a quella
manifestazione di inumanità, crollò come un castello di
carte.
Con un astuto stratagemma Zagor e Cico riuscirono a impadronirsi
del calesse di Mr Kline e a liberare il piccolo Harry,
per restituirlo alla sua giovane madre Paula, trasportata insieme
a Sam nel calesse di Mr Brody.
Liberty Sam era sempre lo stesso: forte, determinato e deciso
a combattere per la sua libertà.
Rese subito manifeste a Zagor le sue intenzioni e il piano che
andava rimuginando fin da quando era stato trasportato da Britannia
in Mississippi con la nave negriera di Morrell: una imbarcazione
di dolore che faceva la spola con il suo carico fra il golfo di Guinea
e il golfo del Messico.
Di quella nave Sam si voleva impadronire e con quella nave voleva
trasportare il primo carico di uomini liberi nella loro terra di origine.
La parte più pericolosa del piano, che lasciò perplesso
lo stesso Zagor, consisteva nel tornare nella piantagione di
Mr Stowe, dove era stato tenuto come schiavo per tutto quel tempo
e dove aveva intessuto una fitta rete di speranza con i suoi compagni
di prigionia. Liberare tutti quelli che avessero acconsentito a rischiare
la vita per seguirlo e soprattutto ricongiungersi alla sua amata Rebecca:
una bellissima mulatta che era entrata di prepotenza nel suo cuore.
Nonostante
le difficoltà che un piano così rischioso comportava i
nostri amici riuscirono a liberare un buon numero di schiavi, quasi
tutti giovani e decisi, tranne il povero Cotton, un vecchio maggiordomo
trascinato dagli eventi, in preda allo sconforto.
Diretti oltre il Mississippi in pieno territorio indiano i fuggitivi
riuscirono a raggiungere la foce del grande fiume e a indirizzare la
nave di Morrell nelle secche da bassa marea.
L'arrembaggio al battello, che tanto dolore aveva causato alla gente
di colore, fu guidato dallo stesso Sam che si prese la sua agognata
vendetta sul negriero.
Zagor e Sam si salutarono convinti che l'oceano da quel
momento li avrebbe divisi per sempre.
Ma il vascello di Laffitte colmò, qualche tempo dopo,
quella distanza e Zagor, Cico e Liberty Sam ebbero
modo di combattere, ancora una volta, insieme per la libertà.
Ieri
il porto di Lagos è stato teatro di un cruento scontro
a fuoco fra i soldati inglesi e un gruppo di contrabbandieri. Base operativa
dei fuorilegge sembra essere la Pride, la nave di Jean Laffitte
un uomo che molte volte ha spiegato le vele verso il golfo di Guinea.
Laffitte si è rifiutato di consentire un'ispezione e ha
preso rapidamente il largo inseguito dalla Mary Carolina una
potente nave da guerra, con a bordo il drappello del capitano Thatcher.
Nel
frattempo, in una bettola del porto, una pattuglia si è scontrata
con alcuni complici di Laffitte: il portoghese Rodrigues,
noto per i suoi precedenti, e due sconosciuti che facevano parte della
ciurma della Pride: un marcantonio americano e un piccolo messicano
grassoccio.
I tre sono riusciti a sfuggire ai soldati grazie all'aiuto della popolazione
locale e sono stati rintracciati in un villaggio di pescatori in procinto
di prendere il mare su una piccola imbarcazione.
Sembra che i fuggitivi si fossero già macchiati di un altro crimine: il massacro avvenuto a casa di Rivera, un rispettato medico che esercitava nei pressi di Lagos. Si ignorano i motivi di quest'ultima carneficina.
La fortuna è stata comunque benevola nei confronti dei fuorilegge;
sottrattisi al fuoco della pattuglia che li
stava seguendo, sono riusciti a restare a galla persino sotto il tiro
dei cannoni della Mary Carolina, che stava rientrando dopo il
suo infruttuoso inseguimento della Pride, grazie ad una improvvisa
burrasca.
Difficile dire se la loro barca sarà in grado di resistere alla
furia delle onde.
Probabilmente non sentiremo più parlare di loro...
... aveva fatto di nuovo rincontrare Zagor e Liberty Sam, (per tacere di Cico).
L'intervento
di Sam era stato provvidenziale per sottrarre i tre fuggitivi,
fra cui quello scapestrato di Rodrigues, il contrabbandiere,
ai fucili delle pattuglie inglesi.
Abbandonati dalla Pride e in una terra sconosciuta i nostri amici
accettarono di unirsi a Sam, il dottor Leonard, Manko
e Bankur nella sua missione.
Il loro amico era giuto a Lagos insieme al dottor Leonard
per contrattare due casse di chinino necessarie per resistere alla epidemia
di malaria che imperversava nella loro nuova patria: lo stato di Monrovia,
fondato dall'American Colonization Society sul sogno di Paul
Cuffe: un armatore americano.
Una nazione libera nella quale tutti gli schiavi neri liberati potessero
riconquistare la loro dignità di uomini e costruire il loro futuro.
Rebecca, la moglie di Liberty, lo attendeva lì;
curando e prestando assistenza con il dottor Cushing, ai malati.
La buona sorte che alla fine assiste sempre Liberty Sam si diverte
comunque a sconvolgere la sua esistenza colmando la distanza fra lui
e la meta di continui e pericolosi imprevisti.
I nostri amici dovettero quindi prima affrontare la crudele ingordigia
del dottor Rivera e dei suoi scagnozzi, i cannoni della Mary
Carolina e una burrasca che li depositò in una spiaggia del
Dahomey, ben distanti da Monrovia.
Il Dahomey era allora un regno governato con crudeltà dal
re Gezo, un uomo che si era arricchito con la tratta degli schiavi,
e dalle sue temibili amazzoni.
Manko, Barkur, Zagor, Rodrigues e Liberty
Sam finirono prigionieri di questo spietato tiranno e solo la loro
forza e il loro coraggio li tirarono fuori da una situazione impossibile.
Dopo tante tribolazioni e inseguiti dai guerrieri di Gezo infuriati
perchè Zagor aveva ucciso il loro re, una bella sorpresa
li attendeva: Laffitte, che era fuggito con la Pride per
sottrarsi ai cannoni degli inglesi, non aveva abbandonato i suoi amici.
Grazie alle vele del galeone, il carico di chinino arrivò in
tempo a Monrovia per salvare i malati e soprattutto Rebecca
che, nella sua generosità, aveva contratto anche lei la malattia.
Unica ferita nel cuore di Liberty sam il tradimento di Manko, nativo africano, che aveva dimostrato un odio e una incomprensione verso i nuovi venuti, tali da spingerlo a tradirli, affinché la malaria li distruggesse tutti.
I
due nordisti protagonisti dei disordini di Vicksburg, nei quali
sono morti gli onesti lavoratori bianchi e molte scimmie nere sono riuscite
a fuggire dalla piantagione di Mr Stowe, sono tornati. C'è
quindi un piano degli stati del nord e un'organizzazione ben oliata
dietro queste continue fughe di schiavi dalle piantagioni!
Quanto passerà prima che una vera e propria guerra ci costringerà
a confrontarci con i nostri cugini del nord che sembra abbiano, come
unico interesse, distruggere la nostra economia dietro il paravento
della loro falsa benevolenza.
I due sospetti, un americano dalla casacca rossa e un messicano, hanno
ostacolato il recupero di due schiavi fuggiti dalla piantagione di Mr
Lee al confine tra al Louisiana e il Texas.
Nella fuga hanno dirottato un treno rischiando di provocare la morte
di decine di passeggeri e sono spariti nelle paludi.
Numerose perdite sono state registrate fra gli uomini di Mr Lee
e dello stesso piantatore non si hanno più notizie.
I
fuggiaschi sono spariti nelle paludi e dubito che verranno mai raggiunti.
Cittadini del sud è tempo di abbandonare le parole e affilare
le sciabole! Non possiamo più permettere simili intrusioni nel
nostro territorio.
Io vado ad arruolarmi...
Louis Beaumont
Di ritorno dal texas, dopo la lunga avventura sui monti Wichita,
Zagor e Cico erano nuovamente in Louisiana, nella
lunga strada verso Darkwood.
Ancora una volta la vista delle ingiustizie e delle angherie nei confronti
degli schiavi scatenò la reazione dello Spirito con la Scure.
Zagor si intromise nel recupero di Toby, un giovane uomo
che era fuggito dalla piantagione di Mr Lee insieme a sua moglie,
sua figlia e suo fratello.
Costretto dalla superiorità numerica dei guardiani a rifugiarsi fra gli anfratti di una diga, questa volta il coraggioso eroe fu salvato dalla scaltrezza del suo piccolo amico messicano, che mise gli spietati schiavisti con le spalle al muro, con un'abile mossa.
Seminati temporaneamente gli inseguitori Zagor e Cico
ascoltarono la storia di Toby che era stato contattato, durante
il lavoro nei campi, da Baxter, ufficialmente un commerciante
di cotone, che però approfittava
della sua libertà di movimento per trasportare verso nord, sul
suo battello a vapore, quegli schiavi che avessero avuto il coraggio
rischiare.
Dopo una serie di scontri e fughe negli acquitrini, nei quali perse
la vita lo stesso Mr Lee, i tre fuggiaschi riuscirono a raggiungere
il battello di Baxter. A questo punto Zagor e Cico
precipitarono in un incubo già vissuto.
Come nel tradimento di Seabrook a Britannia, anche Baxter
rubava gli schiavi di colore, quasi fossero capi di bestiame, per rivenderli
ad un suo socio, Bormann, che li costringeva a estrarre lo zolfo
da una miniera che sembrava l'anticamera dell'inferno.
Su
Baxter si abbatté, impietosa, la mannaia della vendetta
di Zagor e lo schiavista perì nella esplosione del suo
battello insieme ai suoi uomini e allo spietato Bormann.
La miniera venne chiusa qualche tempo dopo per mancanza di manodopera.
Toby, sua moglie Eliza e la sua figlioletta Kizzy
furono condotti da Zagor nelle terre dei Cherokee dove
si integrarono con la benevolenza del generoso Satko.
Altrimenti non sarebbe certamente sopravvissuto così a lungo.
Ragazzi, uno con le palle come Zagor non può certo limitarsi
alla indignazione che assalirebbe noi tutti nel trovarsi di fronte a
scene e situazioni come quelle narrate nelle storie di questa pagina.
E il povero messicano non ce la farebbe certo a tenere a bada l'irruenza
del suo compare che lo sovrasta di buoni 35 centimetri. Per cui anche
se le doti dello Spirito con la Scure ne fanno un uomo inarrestabile,
se il buon Patrick Wilding fosse nato in Louisiana certamente
avrebbe cessato la sua carriera da un pezzo.
A parte gli scherzi nonostante il teatro delle avventure di Zagor
sia il nord degli stati uniti, spesso e volentieri nel corso delle sue
peregrinazioni, Zagor si è dovuto adoperare per salvare
uomini, di colore e non, dalla schiavitù.
La prima volta I mercanti di schiavi vennero a trovare il nostro spirito
con la scure proprio a casa, nella bella e tenebrosa foresta di Darkwood:
il capoccia della situazione era l'ottuso Timber Bill, tanto
grosso di stazza quanto misero di cervello, e il capitano Hassen
la cui nave fu abbordata proprio da Zagor, nel numero 14 (mercanti
di schiavi).
Nell'isola di Britannia
Zagor lotta contro sir Macomber per scongiurare un destino da
schiavi a Manetola e i suoi seminoles (numeri 89-92)
Nel suo viaggio in Louisiana,
Zagor poté constatare con mano le condizioni di vita degli
schiavi nelle piantagioni di cotone, (non stavano tutti bene come Mami),
ma ben altri problemi assillavano in quel momento lo Spirito con la
Scure alle prese con i congiurati ribelli di Marigny, (numeri
101-103).
Schiavi ribelli Zagor se li trovò di fronte nello scontro
con il folle Masai Killer a Green
Spot, ma la trappola tesagli da Jordan gli impedì
di evitare il massacro dei cannibali (che poi tanto cannibali non erano,
tranne Cico!!!). In questa occasione incontra Malaka fratello
di uno degli schiavi liberati nella storia del N° 14!.
Fino al trittico di storie riportate in questa pagina, tutte scritte
da Moreno Burattini, nelle quali Zagor al fianco di Liberty
Sam o in solitaria si batte per la libertà degli uomini di
colore e per dare il suo modesto contributo, una goccia nell'oceano
per risolvere la situazione del sud.
NOTA: una curiosità.
Burattini non riesce a decidere se accettare la versione di Nolitta
che Sam sia nato in schiavitù da genitori deportati da
anni. Nel primo ritorno di Sam lo fa nascere in Africa,
(la terra dove sono nato e dalla quale mi strapparono quando ero
ancora bambino), nel secondo cambia parzialmente rotta e afferma
che la madre di Sam era incinta di lui quando fu deportata.
Liberty Sam di |
|
disegni | Gallieno Ferri |
storia | Moreno Burattini |
La terra della Libertà di | |
disegni | Gallieno Ferri |
storia | Moreno Burattini |
Fuga per la Libertà di | |
disegni | Michele Pepe |
storia | Moreno Burattini |
Liberty Sam | |
scheda | Vittorio Sossi |