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Osservazioni
Personaggio tanto discreto quanto spietato è l'ombra di Hogan fino alla morte nel numero 25. Abile pistolero, organizzatore puntiglioso, di buone maniere sia in società sia quando uccide, freddo come un serpente... Insostituibile. La sua morte coinciderà con il declino di Hogan e la sua prima parziale sconfitta!
 
herbert
A Fort Ghost

(Josè Ortiz)
herbert
Meditabondo

(Raffaelli-Ramella)
herbert
Stupito davanti a Zuzeca
(Corrado Roi)
herbert
vede Zuzeca ovunque
(Luigi Piccatto)
Correlazioni
apparizioni
  • N°1 prima apparizione, fra le righe...
  • N°3 il guardaspalle di Hogan entra in azione e lo salva dalla minaccia di Poe
  • N°9 e 10 tenta di gestire il folle Derek Dish.
  • N°20 inviato da Hogan a Bedlam
  • N°23 giunge a Denver per recuperare l'oro della rapina
  • N° 24 trova, temporanea morte sotto un treno
  • N° 25 il suo spirito inquieto si impossessa di Dick Carr che lo sta impersonando
  • N° 26 appare in una visione a Hogan

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Herbert

Herbert è il braccio destro di Hogan nei primi 25 numeri della saga di Magico Vento. Rappresenta qualcosa di più di un semplice esecutore e qualcosa di meno di un abile consigliere. Dopotutto ad Hogan piace arrogarsi la paternità di tutti i successi e addossare i fallimenti ad altri; per cui Herbert oltre a servirlo fedelmente ha dovuto anche sopportare le sue sfuriate e le sue frustrazioni.

Il coinvolgimento di Herbert nella trama inizia subito. Lui stesso ha partecipato e organizzato il massacro di Fort Ghost e quindi, insieme a Carmody è corresponsabile della fina di Ned Ellis e della rinascita di Magico Vento.

Manfredi ce lo presenta nei primi numeri con un basso profilo tanto che sembra quasi un maggiordomo. Ma la sua crescita procede a passo esponenziale. Già nello scontro con Lady Charity salva il suo principale dalla piccola ma micidiale pistola di Poe.
Ritorna prepotentemente da co-protagonista nella vicenda di Derek Dish. In quella occasione Hogan gli affida il compito impossibile di imbrigliare la follia di Dish e utilizzarla per provocare la rivolta degli Utes contro gli abitanti di Carved Rock. Herbert fallisce grazie all'intervento di Magico Vento e sfoga la sua rabbia impotente contro i suoi stessi uomini.
La sua granitica e perfetta efficienza inizia a vacillare, tanto che talvolta viene sorpreso nell'atto di assumere il laudano: un pericoloso derivato degli oppiacei che dà una feroce assuefazione.
Tenuto un po' a margine durante l'alleanza con padre Sebastian, -Hogan preferì servirsi di un uomo del posto: Eddy Fender-, gli viene affidato da Hogan un compito fondamentale. Eliminare Magico Vento e Poe chiamati a Bedlam dal Dottor Foster.
A Bedlam, Herbert passa i peggiori momenti. E' costretto infatti a distruggere la manifestazione terrena di Zuzeca e da quel momento sarà perseguitato dai serpenti: questa idiosincrasia ne comprometterà totalmente l'efficienza sul campo e lo sprofonderà sempre di più nella sua dipendenza dal laudano.

Però è proprio l'impossibilità di contare su Herbert a dimostrare ad Hogan il valore del suo braccio destro. Hogan ha bisogno urgente di fondi ed è costretto a rivolgersi, su consiglio dello stesso Herbert, a Rivet, un mercenario di origine francese, per attuare una audace rapina al treno. Rivet dimostra una diabolica abilità e audacia nel portare a termine il colpo. La sua lealtà però a valore di un soldo bucato. Tradisce Hogan e fugge con la sua banda con i proventi della rapina.
Come al solito Hogan infuriato si sfoga sul suo sottoposto e manda Herbert a recuperare il bottino e a sbarazzarsi dei traditori.
Questa esperienza che poteva dimostrarsi fatale per un uomo nelle sue condizioni, invece, lo scuote e alla fine dello scontro Herbert recupera tutta la sua spietata sicurezza e si libera dell'influenza di Zuzeca e del laudano. - sono guarito... si vede che uccidere mi fa bene -

Ma il destino di Herbert è segnato dalla sua fedeltà ad Hogan. L'affarista deve affidarsi, per saziare la sua cronica fame di fondi, ad un banchiere, Ferdinand Blast, che coltiva insane inclinazioni pedofile ed omicide. Blast vorrebbe viaggiare con Hogan per dimostrargli l'efficacia della sua personale teoria, secondo la quale la miseria va combattuta eliminando i miserabili.
Hogan, ben consapevole dei rischi per la sua immagine e il suo prestigio sociale, invia in missione il fido Herbert e il confuso trasformista Dick Carr sotto le proprie sembianze; lui resta a Chicago fornendosi ad ogni evenienza un alibi inattaccabile.
Nella cittadina di Loup Fork si consuma il destino di Herbert. Neanche la sua esperienza riesce a frenare gli istinti riprovevoli di Blast e finiscono nella rete di Kellog, un giudice senza mezzi termini. In realtà sia Herbert che Carr uscirebbero indenni dall'inconveniente, ma il primo viene raggiunto da Magico Vento e mentre rifiuta di arrendersi e si lancia verso la sua pistola, in un ultimo atto di violenza, finisce maciullato dalle rotaie di un treno.
Manfredi però dopo aver cresciuto all'inverosimile un così bell'esempio di cattivo non lo lascia andare via senza un ultimo colpo di coda.

Carr è tornato a Chicago impersonando Herbert. Questa sua interpretazione lo precipita in un incubo senza paragoni. Lo spirito di Herbert approfitta dell'esistenza di questo suo "gemello " sulla terra per prepararsi al Kini: il suo ritorno dal mondo dei morti attraverso la reincarnazione nel corpo dell'uomo senza volto!
Solo grazie ad un trabocchetto MV riuscirà ad imprigionare lo spirito di Herbert e a rispedirlo per sempre nel mondo delle ombre.

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